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In occasione del 25 marzo “DanteDì” e dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, Liber Liber ripubblica la versione del poema nell’edizione curata da Giorgio Petrocchi per la Società dantesca italiana, arricchendola con le immagini di Federico Zuccari.
Perchè il DanteDì.
Istituita nel 2020, questa importante celebrazione ricorda il giorno dell’anno che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà de La Divina Commedia, il «mezzo del cammin». È l’occasione per rievocare in tutta Italia e nel mondo il genio di Dante con tantissime iniziative.
Perché delle immagini ad accompagnare il testo di Dante.
La Divina Commedia ha ispirato numerosi artisti che hanno voluto cimentarsi nell’esprimere con il loro genio quanto raccontato da Dante nelle sue terzine. Proprio questo aspetto, l’iconografia dantesca, è stato oggetto di studio da parte di Corrado Ricci (1858-1934), che fu eminente archeologo e storico dell’arte. Nel 1908 venne pubblicato per sua cura il prezioso La Divina Commedia di Dante Alighieri nell’arte del Cinquecento : Michelangelo, Raffaello, Zuccari, Vasari, ecc. presso i Fratelli Treves, editori in Milano.
Nella prefazione, che qui si riporta, Ricci ripercorre brevemente la storia dell’iconografia che nei secoli ha accompagnato il poema di Alighieri. In particolare l’interesse del curatore è incentrato sulla produzione d’arte italiana del Cinquecento, quella cioè che egli considera il periodo d’oro dell’iconografia dantesca, perché gli eccelsi artisti di quell’epoca, tra i quali Piero Berrettini da Cortona, Luca Cambiaso, Giulio Romano, Michelangelo Buonarroti, Raffaello Sanzio, Luca Signorelli – solo per citarne alcuni -, furono forse i soli in grado di esprimere in immagini con il più alto sentire quello che Dante aveva composto in versi.
Tuttavia fra essi, scrive Ricci, nessuno eguagliò l’arte, il genio di Federico Zuccari (1539-1609). Di questi, tra le terzine dantesche di questa nuova edizione curata da Liber Liber, sono riportate tutte le tavole, che costituiscono la sua opera grafica di maggior mole e che ancora oggi sono considerate universalmente il ciclo illustrativo più importante prima dell’Ottocento.
Perché l’edizione di Giorgio Petrocchi.
Nel 1957 Giorgio Petrocchi, docente di letteratura italiana a Messina e Roma e con all’attivo numerosi studi di critica e filologici sugli autori del nostro Rinascimento e in particolar modo sul Tasso, ricevette l’incarico dalla Società dantesca di realizzare e pubblicare l’edizione critica della Commedia dantesca.
Dopo dieci anni di assiduo lavoro vennero alla luce i primi quattro tomi dell’opera, il primo integralmente dedicato ad un’introduzione all’edizione critica e i successivi incentrati su ogni cantica; il quinto, che avrebbe dovuto riportare le varianti dei manoscritti esclusi dalla cernita di Petrocchi, non fu mai completato. Egli stabilì che i ventisette manoscritti da lui presi in esame -sugli oltre seicento dell’intera tradizione dantesca- potevano essere raggruppati in due famiglie. Intermedio tra esse, accogliendo varianti caratteristiche dell’una quanto dell’altra, si trovava il ms. Landiano che, datato al 1336, risulta il più antico testimone della Commedia.
Gli studi successivi alla pubblicazione de La Commedia secondo l’antica vulgata, I-IV, Milano 1966-67, hanno sottoposto a revisione parte delle conclusioni cui era giunto Giorgio Petrocchi, ma il lavoro di questo studioso non perde nulla del suo carattere fondativo per la disciplina della filologia dantesca che rimane grandemente debitrice alla sua opera di sistematizzazione e di analisi di una tradizione manoscritta tanto ricca e articolata.
Perché un’edizione rinnovata.
L’edizione del 1908 curata da Corrado Ricci aveva un intento meramente estetico, quello cioè di offrire una edizione de La Divina Commedia arricchita da quello che ancora oggi è considerato universalmente il ciclo illustrativo più importante prima dell’Ottocento. Tanto era preminente questo aspetto iconografico che mai nel volume del 1908 si sentì la necessità di citare l’editio di riferimento del testo di Dante presentato all’interno.
L’idea di Liber Liber, come omaggio al sommo poeta, è stata quella di accostare il più notevole ciclo illustrativo dantesco con l’editio curata da Giorgio Petrocchi per la Società dantesca italiana, editio che è considerata ancora una pietra miliare nei ricchissimi studi di filologia dantesca.
Nota. Purtroppo non è stato possibile per ora restituire una migliore qualità delle immagini. Nelle prossime settimane lavoreremo per ottenere immagini più nitide.
Sinossi a cura di Arianna Terzi e Claudia Pantanetti, Libera Biblioteca PG Terzi APS.
Scarica gratis: La Divina Commedia di Dante Alighieri.