“Maddalena, che tutti in paese ormai chiamavano La Mammana, aveva fatto nascere quasi tutti i bambini da quando la precedente levatrice era venuta a mancare. Era entrata in tutte le case, conosceva tutti ed era a conoscenza delle storie intime di tutte le donne che si affidavano a lei quasi come a una Santa. Quella sparizione così improvvisa aveva lasciato tutti sgomenti: senza Maddalena le donne del paese si sentivano di colpo orfane e smarrite.
A farsi visitare dal medico, le partorienti, non ci pensavano minimamente; non era consuetudine e non lo avrebbero mai fatto se non in situazioni gravissime. L’educazione ricevuta, assieme al pudore e alla vergogna, impartiva di preservare a ogni costo la propria intimità dagli occhi degli uomini. Questo pensiero così intransigente predominava in quasi tutte le donne del paese. Molte volte Maddalena aveva affrontato l’argomento cercando di far capire loro che non si dovevano vergognare, che non era sconveniente se in casi di assoluto bisogno fosse intervenuto il medico.
Ma per loro era inconcepibile, rifiutavano a priori un simile discorso. Erano ferme sulle loro idee e credenze. Permettere a un uomo, sia pure un medico, di visitarle nelle parti intime era per ognuna di loro una forma di disonore e vergogna.
Solo la mammana poteva essere d’aiuto per certe questioni e dopo tanti anni si era creato un rapporto di fiducia tra lei e le sue donne, come amava definirle”.
“Le donne di Maddalena” di Giuseppina Mormandi, è edito da Blitos edizioni in distribuzione da Aprile 2024.
Maddalena è una donna forte e caparbia, la sua professione da levatrice è più una vocazione celeste che un semplice lavoro. Ispirata prima da sua nonna e poi da sua madre, svolge il ruolo di “Mammana” con amore e passionalità. Ella è al fianco “delle sue donne”, non solo quando è il momento di dare alla luce un figlio, ma diviene anche abile confessore, amica infallibile, custode di segreti indicibili.
Il romanzo di Giuseppina Mormandi è capace di dare voce alle donne, nelle loro vicende complesse e intricate. In una società fortemente patriarcale, le donne del romanzo di Mormandi sono semplici mezzi per le attività riproduttive. Da qui l’insoddisfazione, la vergogna e il timore di non essere all’altezza, sopraggiungono in un vortice estenuante, che solo Maddalena è capace di dissipare.
Numerosi gli argomenti che l’autrice racconta con abile maestria: l’abbandono alla culla della vita, l’angoscia di vivere una terza gravidanza senza la gioia di mettere al mondo un erede maschio, la morte sopraggiunta da parto prematuro, la bruttura di un matrimonio forzato e diverso da come ci si aspettava, l’orrore di dover rispettare a tutti i costi i doveri coniugali, fino a giungere alla solitudine di quelle donne che non sanno cosa dar da mangiare ai propri figli, ormai ridotti ad uno squadrone tutt’ ossa.
Un romanzo intenso e coinvolgente, una fotografia di Pietraia che capitolo dopo capitolo è capace di raccontare le brutture di una società ormai tramontata.
Un linguaggio semplice e scorrevole, capitoli avvincenti e vivaci. Un libro che si è classificato primo al Premio Letterario Nazionale DI PARI PASSO 2024. Un testo, quello di Giuseppina Mormandi che racconta la storia di donne di paese, che perdono luce e vita lungo il percorso della loro esistenza.
Nei primi anni del Novecento a Pietraia, un paesino abbarbicato su un costone di roccia, arriva a dorso di mulo una giovane donna: il suo nome è Maddalena.
Dopo un’iniziale diffidenza, la nuova Mammana diventa ben presto punto di riferimento indispensabile per tutte le donne del paese.
Un giorno Maddalena sparisce inaspettatamente, lasciando tutti gli abitanti in preda allo sgomento e a un profondo senso di abbandono.
Maddalena, che tutti in paese ormai chiamavano La Mammana, aveva fatto nascere quasi tutti i bambini da quando la precedente levatrice era venuta a mancare.
Era entrata in tutte le case, ed era a conoscenza delle storie intime di tutte le donne che si affidavano a lei quasi come a una Santa.
Un romanzo delicato che affronta la questione femminile riportando alla memoria antiche usanze e consuetudini, tipiche della società patriarcale di inizio Novecento, che governavano la vita di tutti nei piccoli paesini rurali d’Italia.
Maddalena è l’archetipo della donna moderna, libera di scegliere per sé, noncurante del giudizio altrui, a differenza di tutte le donne che si trova ad aiutare.
Info biografiche
Giuseppina Mormandi nasce a Roseto Capo Spulico (CS). Rinuncia all’insegnamento per dedicarsi alla famiglia e alle sue molteplici passioni tra cui la poesia, la prosa e la pittura. Scrive poesie dall’età adolescenziale.
Pubblicazioni: Roseto (raccolta di poesie), ’I timpe ‘i ‘na vote (usi e costumi rosetani), Mario Luzi editore, ‘I dettète èntiche ‘o nne fèlliscene mèje ( proverbi rosetani) Jonia Editrice, Alta e bassa marea (silloge di poesie), Aletti editore, Venere e la luna (silloge di poesie), Aletti editore, Malinconie (silloge di poesie) Aletti editore, Tu oltre l’orizzonte (silloge di poesie), Temperino rosso editore, Rimembranze (silloge di poesie) Temperino rosso editore, L’amore al quadrato (silloge di poesie) Scorpione editrice, Cento rose (poesie su Roseto) Scorpione editrice, Il vento dell’amore, (silloge di poesie) Scorpione editrice, Te tènghe ‘nt’u core Poesie in dialetto rosetano, Jonia Editrice, Pommedi’je e cosecusi’lle Favole, filastrocche, indovinelli e modi di dire in dialetto rosetano, Jonia Editrice, I sogni non finiscono all’alba, (silloge di poesie), Temperino rosso editore, inserita nell’Antologia poetica Scrivendo 2022, nella collana “I poeti del nuovo millennio” Vente du Midì” con le liriche “I reverberi dell’animo”, nella collana “Il paese della poesia”, e nella raccolta “Canti per Alda” (Accademia dei Bronzi), recensita tra gli “Scrittori dell’Alto Ionio cosentino”. Le sue poesie hanno vinto molti premi e prestigiosi riconoscimenti.