(voce di SopraPensiero)
Grazie ai volontari del Progetto Griffo è online (disponibile per il download gratuito) l’ePub L’amore è un bar sempre aperto di Grazia Verasani.
La protagonista di questo romanzo è un’ex cantante che ha alle spalle anni di concerti e un paio di dischi; a 36 anni si trova a fare i conti con il suo passato e con la sua carriera interrotta e lo fa attraverso un racconto-monologo a tinte forti. La telefonata inaspettata di un talent- scout «diverso dai soliti» la obbliga a una scelta che significherebbe rimettersi in gioco […]
Il libro è «un’autobiografia molto romanzata» ed è un libro sulle aspettative deluse della giovinezza, sul disincanto amaro di una generazione, quella che oggi è a cavallo fra i trenta e i quarant’anni.
Ma è anche un libro sull’amore che si immagina e non si fa più, scritto con un linguaggio emotivo, appassionato, nel tentativo di rendere la scrittura «orecchiabile» come un brano musicale.
Si ringraziano l’Autrice (http://www.graziaverasani.it/) e la casa editrice Fernandel (http://www.fernandel.it/), per averci fornito il testo e concesso il diritto di pubblicazione.
Dall’incipit del libro:
Basta uno squillo a svegliarmi, e ho già la mano sul ricevitore. Con un filo di corda vocale dico Pronto e guardo con orrore le lancette rosse della sveglia che segnano le dieci. Chi mi conosce un minimo, penso, non si sognerebbe mai di chiamarmi a quest’ora che per me è ancora l’alba. Dev’essere successo qualcosa di grave, penso anche, anzi di gravissimo, se no non si spiega. Poi, piano piano, la voce mesta di Nadia comincia a sciorinare l’ultima malefatta di Mario, suo fidanzato immaginario e mio migliore amico.
Mi intrometto a fatica nel delirio chiamandola due o tre volte per nome. Un Nadia detto più forte finalmente le impone di tacere.
«Nadia» dico. «Sono solo le dieci del mattino!»
E lei, piagnucolando: «Ma io (pausa) sto male!»
«Perché», faccio io «tra due ore starai meglio? Richiamami più tardi».
Metto giù, anche se so che non riprenderò sonno; spazzo via un lieve senso di colpa grattandomi il naso e rifletto.
Non le sopporto più le pene d’amore, né le mie né quelle degli altri. Non ho più niente da dire in proposito, nessun consiglio, nessun parere. Le mie orecchie sono diventate selettive. Forse hanno fatto dei test e hanno imparato a dare ascolto solo alle cose che sono in grado di tollerare.
Chissà, magari è una conquista, un traguardo. O è che sto diventando sempre più egoista?
Il testo è stato rimosso da Liber Liber su richiesta dell’autrice.