Pubblicata nel 1913 su «Nuova Antologia», questa recensione mette in evidenza come il testo di Bodrero sia frutto di accurati studi sulle più antiche e meno conosciute fonti greche e esamina i vari saggi che compongono il volume, incentrandosi con particolare attenzione su quello riguardante Tennery. Pasolini sottolinea anche come Bodrero non sia solo studioso della Grecia antica, ma viva e interpreti anche efficacemente “le ansie e i sogni del XX secolo”.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Nell’aprile scorso Emilio Bodrero pubblicava un nuovo libro: I Giardini di Adone. Non un articolo di giornale aveva annunziato questo libro; non una riga di prefazione ne spiegava il titolo originale, arditissimo: i più non lo capirono. Come indovinare l’intenzione dello scrittore e la natura del lavoro?
— Adone?… dunque qualche cosa di relativo a Venere ed al suo circolo… al solito pagine necessariamente un po’ ardite, un po’ libere… – Quei che gli dettero un’occhiata, ebbero l’impressione di un libro filosofico modellato sui Greci: lingua italiana purissima, stile sostenuto e fine. Riguardo alla attualità ed alla pratica, così a colpo d’occhio, nulla di nulla. La vetrina del libraio aveva troppi altri libri preannunciati, aspettati come novità della più attuale importanza i quali non avevano sdegnato il mezzo della réclame, per assicurarsi quella celebrità che meritavano. Ciò non era avvenuto per I Giardini di Adone.
L’autore non può meravigliarsene. Perchè mai non ha accompagnato il libro con una riga di prefazione e di spiegazione? Perchè gli è piaciuto di pubblicare questo suo libro proprio in primavera, nella stagione che è simbolo di risurrezione?

Scarica gratis: Notizia letteraria. Emilio Bodrero, I giardini di Adone di Pier Desiderio Pasolini.