(voce di SopraPensiero)

  L’autore indaga su  alcune delle credenze più diffuse durante il periodo medievale. Come, per esempio, veniva rappresentata la vita dei primi abitanti del Paradiso terrestre; quali caratteristiche possedevano per il popolo i demoni danteschi; in quale modo la plebe aveva interpretato la rinuncia al soglio pontificio da parte di Celestino V; dove si nascondeva il leggendario re bretone Artù. Il testo è tratto da una copia in formato immagine presente sul sito https://www.archive.org/. Realizzato in collaborazione con il Project Gutenberg (https://www.gutenberg.net/) tramite Distributed proofreaders (https://www.pgdp.net/). Traduzione di Raffaello Barbiera. Dall’incipit del libro: È ormai notissimo a tutti che la immaginazione di uno stato di felicità e d’innocenza di cui gli uomini avrebbero goduto nell’inizio dei tempi, e dal quale sarebbero poi decaduti, immaginazione che porge argomento ad uno degli antichi racconti tradizionali che vennero a raccorsi e collegarsi nella Bibbia, e forma come il luogo d’origine di tutta la rimanente storia che ad essa consegue; non è una immaginazione particolare; non appartiene in proprio a quel libro; ma è generalissima e diffusissima, e appare, con forme varie e mutabili, nei libri e nelle tradizioni di molte religioni diverse, ed è parte vivace e saldissima della comune e spontanea credenza umana, tanto che questa rimanga impenetrata alla scienza e riottosa alla critica. Noi la troviamo su tutta la faccia della terra, dovunque son uomini; essa era già nata quando non era ancor nata la storia; essa vive presentemente; essa vivrà per lungo tempo ancora in avvenire, benchè premuta da ogni banda e incalzata da nuovo pensiero e da nuova cultura. Gl’Indi, gli Egizii, gl’Irani, i Cinesi, le varie famiglie dei Semiti, i Greci, i Latini, i Celti, i Germani conobbero il mito: se, lasciato il vecchio mondo, attraversiamo i mari, noi ritroviamo il mito in America, in Oceania, nelle ultime plaghe di terra abitata che cingono il polo. Scarica gratis: Miti, leggende e superstizioni del Medio Evo, Volume primo e Volume secondo di Arturo Graf.