(voce di SopraPensiero)

 

Una lucida analisi sui mali della Calabria centrale scritta da Saverio Tucci nei mesi convulsi del 1848 che agitarono il Regno delle Due Sicilie, affinché risorgesse dal suo «ignominioso avvilimento».

Sinossi a cura di Domenico Defilippo

Dall’incipit del libro:

Due possonsi considerare le vite del corpo sociale, cioè, la morale, e la fisica. La prima si conserva con la disciplina, e co’ costumi; la seconda con la ricchezza. Della morale economia tre sono i fonti, cioè, l’educazione, l’impiego de’ cittadini, l’esatta amministrazione della giustizia; e degli sconcerti appunto toccanti a questi obbietti mi farò ora a trattare, riserbandomi ciò, che appartiene alla ricchezza nella seconda parte delle cagioni economiche. E per cominciare dall’educazione, sebbene in tutta Europa le prime istituzioni si abbiano da’ proprî padri fin d’allora, che venne tolto a’ genitori il feroce diritto della vita, e della morte, ch’innalzò fra le domestiche mura il trono della patria potestà; pur non pertanto la Società non ha lasciato di accorrere con degli efficaci mezzi per dirigere e l’autorità de’ parenti, e l’istruzione de’ figliuoli; essendosi per altro scemato a’ primi quell’eccessivo dispotismo, di cui particolare circostanza della Repubblica romana li avea rivestito. Questi soccorsi, che la Società dar dovrebbe, e non ha mai dato alla Calabria, appunto per l’oppressione, in cui tutto giacevasi, produssero un gran cumulo di disordini, che si possono annoverare tra le principali cagioni politiche, che hanno potentemente contribuito alla sua decadenza.

Scarica gratis: Memoria sul ristoro della Calabria di Saverio Tucci.