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Il Manuale di Economia politica è una delle opere fondamentali del celebre economista italiano Vilfredo Pareto (1848-1923). Il testo può fungere da compendio per i neofiti del pensiero microeconomico dell’autore, influenzato dalla rivoluzione marginalista di Léon Walras, Carl Menger e William Stanley Jevons. Questa teoria microeconomica, germogliata negli ultimi anni del XIX secolo, si distaccava dal classicismo di David Ricardo e Adam Smith e proponeva un approccio allo studio dei fatti reali più scientifico e positivista, basato sull’analisi dell’equilibrio economico e sull’utilizzo di raffinati strumenti matematici. Pareto imposta il Manuale (1906) come un’opera che “corregga” il modo di interpretare i fenomeni concreti del precedente scritto Cours d’Economie Politique (1897). Frequenti infatti sono i rimandi ad esso, già dal Proemio:
«La materia è qui esposta in modo alquanto diverso da quello usato nel Cours che pubblicai anni or sono; e di tale differenza a me conviene rendere ragione al lettore; il che farò liberamente, senza lasciarmi trattenere da alcun riguardo, e come se il Cours fosse stato scritto da altro autore.»
Se il Cours riassumeva i principi della rivoluzione marginalista, con l’introduzione del concetto di ofelimità, il Manuale delinea compiutamente la teoria dell’equilibrio economico e delle scelte del consumatore, che vengono rappresentate tramite curve di indifferenza. Il Manuale ha come intento principe
[ … ] la ricerca delle relazioni dei fatti, le uniformità e le leggi che in quelle relazioni si osservano.
Nel Manuale, l’autore stabilisce che l’oggetto di studio dell’economia è l’equilibrio economico, che risulta dal contrasto tra i gusti degli uomini (le forze che spingono i soggetti ad agire) e gli ostacoli (scarsità dei beni, competitività con altri individui, …) per soddisfarli.
Il testo si sviluppa in nove capitoli e in un’Appendice che contiene tutte le dimostrazioni matematiche delle teorie esposte nelle pagine precedenti, ad uso dei lettori più esperti.
Come precedentemente accennato, uno degli argomenti fondamentali su cui verte il volume, corredato da numerosi grafici esemplificativi, sono le curve di indifferenza dei consumatori. Ogni curva, che consente di misurare l’utilità in modo ordinale e che rappresenta combinazioni di beni, ha un indice di ofelimità e il consumatore preferirà la curva con l’indice più elevato.
Di particolare interesse è la rielaborazione e l’approfondimento di due classici del pensiero economico di Pareto: la curva a campana della distribuzione dei redditi e il concetto di ottimo paretiano.
Sinossi a cura di Elena Paniccià
Dall’incipit del libro:
1. Tra gli scopi che può aver uno studio dell’economia politica e della sociologia si possono notare i tre seguenti: 1.º Può quello studio essere una raccolta di ricette che tornino utili ai privati ed alle autorità pubbliche, nelle faccende economiche e sociali a cui intendono. L’autore ha semplicemente di mira quell’utilità, come l’autore di un manuale sull’allevamento dei conigli ha semplicemente per scopo di giovare a chi alleva quelle bestiuole. 2.º Può l’autore possedere una dottrina da lui ritenuta ottima e tale da procacciare ogni sorta di beni ad una nazione od anche all’uman genere, e proporsi egli di divulgarla, a modo d’apostolo, alle genti, per fare queste contente e felici, o semplicemente, come ora suol dirsi, «per fare un poco di bene Lo scopo è ancora l’utilità, ma è una utilità molto più generale e meno terra a terra. Dallo studio precedente a questo, corre all’ingrosso la differenza che ci può essere una raccolta di ricette e un libro di morale.
Scarica gratis: Manuale di Economia politica di Vilfredo Pareto.