Siamo a Napoli nel 1799: le truppe francesi del generale Championnet invadono il Regno ed i reali fuggono a Palermo. A Napoli viene istituita la Repubblica partenopea. Su questo sfondo storico, si svolge la vicenda di Luigia Sanfelice, nel romanzo giovanetta amata contemporaneamente da un realista, il capitano Backer, e da un repubblicano, Leonida Ferri.
La Sanfelice viene coinvolta suo malgrado in una congiura realista quando il Backer, uno dei congiurati, le consegna un “cartello di salvezza”, un pezzo di cartone quadrato che avrebbe dovuto salvaguardarla dal massacro pianificato dai congiurati. Uscito il Backer dalla casa di Luigia, arriva l’altro amante, Ferri, e Luigia, che è innamorata di lui, gli consegna il “cartello” perché possa salvarsi. Leonida rivela ai magistrati della Repubblica la congiura, e indica Luigia come l’eroina che ha permesso di sventarla. Alla caduta della Repubblica, in seguito alla partenza delle truppe francesi e dell’invasione dei Sanfedisti del cardinale Ruffo, Luigia verrà arrestata e condannata a morte. Tenterà di procrastinare la sua esecuzione proclamandosi incinta, ma alla fine verrà giustiziata.
Questo romanzo è stato scritto da Mastriani dopo quello con titolo analogo (La Sanfelice) di Alessandro Dumas, che lui cita nella prefazione. Rispetto al romanzo di Dumas, quello di Mastriani è sicuramente più solido dal punto di vista dell’inquadramento storico, ma il personaggio di Luigia è lontano, in entrambi i romanzi per motivi diversi, dalla realtà. Chi volesse approfondire la verità storica, può vedere La rivoluzione napoletana del 1799, di Benedetto Croce, già presente in Liber Liber – Manuzio, che dedica un lungo capitolo alla vicenda.
Mastriani descrive la Sanfelice come una giovinetta, figlia di un Sanfelice capitano di mare prigioniero dei pirati saraceni, che ama, riamata, il Ferri, mentre il Backer l’ama senza speranza. Nella realtà Luisa Molina diventa Sanfelice dopo aver sposato Andrea Sanfelice, e quindi le sue relazioni amorose sono quelle di una moglie infedele.
Altra licenza romanzesca del Mastriani è il presunto innamoramento del cardinale Ruffo per Eleonora de Fonseca Pimentel, che lo respinge, e che avrebbe avuto tanta parte nella condanna della Pimentel e della Sanfelice, e di cui non risulta traccia nelle storie dell’epoca.
Sinossi a cura di Claudio Paganelli
Dall’incipit del libro:
Spuntava l’alba dietro i monti delle Calabrie, e annunziava una serena giornata del mese di febbraio 1799.
Quel breve spazio di mare che separa la Sicilia dal continente italico si vedea corso da un gran numero di piccoli battelli, di cui la più parte mossi a forza di remi, con entro uomini che sembravano appartenere alle ultime classi del popolo: erano sfilate quelle barcacce dalle sicule coste, e tutte dirigevansi verso la Punta del Pizzo su l’opposto calabro lido.
Un uomo avea pocanzi messo il piede su questa terra delle Calabrie, un uomo, il cui solo nome è una storia di delitti e di sangue, un uomo, sacrilega e scellerata ironia del Verbo Divino.
Non era già propriamente un uomo… Era un prete.
Tratto d’unione tra Dio e l’uomo, tra l’eternità e il tempo, tra il cielo e la terra, il prete, dove adempia a tal sublime vocazione, è più che uomo, è angelo.
Ma, dove ei si giuochi delle anime come di strumenti delle sue abbiette ambizioni e delle sue infami cupidigie, il prete è men che uomo, è bruto.
Iddio e il diavolo si servono del prete, l’uno a compiere i misteri della sua ineffabile bontà verso la creatura, l’altro ad annebbiare l’intelletto perchè il male si propaghi sempre più nel seme di Adamo.
Scarica gratis: Luigia Sanfelice di Francesco Mastriani.