Almeno cinque edizioni cinematografiche ed una serie di cartoni animati, oltre a numerose edizioni teatrali, hanno messo in scena questa opera di Maeterlinck, belga di madrelingua francese, e vincitore del premio Nobel nel 1911.

Esponente del movimento letterario del simbolismo, Maurice Maeterlinck lasciò il Belgio alla fine del XIX secolo, per trasferirsi a Parigi, poi in Normandia e a Nizza, viaggiando intanto per l’Europa ed il Medio Oriente.

L’uccello azzurro è la storia di un viaggio fantastico compiuto da due bambini, per trovare l’uccellino azzurro della felicità, che potrebbe guarire una bimba malata. Li accompagnano personaggi quali ad esempio la Luce, il Pane, il Cane e il Gatto; incontrano i Nonni morti ed un fratellino ancora da nascere, mentre il Gatto per salvarsi la vita trama alle loro spalle.

Il volume contiene inoltre un atto unico, Interno, opera giovanile che ruota intorno alla necessità di informare una ricca famiglia della morte in un tragico incidente della loro figlia. La triste incombenza tocca ad un vecchio, che la porta a termine tra mille esitazioni, dopo avere osservato a lungo dalla finestra genitori e figli mentre, inconsapevoli, trascorrono una piacevole serata nella loro accogliente casa.

Sinossi a cura di Gabriella Dodero

Dall’incipit del libro:

La scena rappresenta l’interno d’una capanna di taglialegna, semplice, rustica, ma non povera. Caminetto ove si spegne un fuoco di ceppi. – Utensili da cucina, armadio, madia, orologio a pesi, arcolaio, fontana, ecc. – Su una tavola, una lampada accesa. – Ai piedi dell’armadio, da ambo i lati, addormentati, raggomitolati, un Cane e una Gatta. – Tra essi, un gran pane di zucchero bianco e bleu. – Appesa al muro, una gabbia rotonda con una tortorella. – In fondo, due finestre con le imposte interne chiuse. – Sotto una delle finestre, uno sgabello. – A sinistra, la porta d’entrata della casa, munita di un grosso catenaccio. – A destra, un’altra porta. – Scala che mette al granaio. – Anche a destra, due lettini da bimbi, al capezzale dei quali, su due sedie, sono accuratamente piegati gl’indumenti.

All’alzarsi del sipario Tyltyl e Mytyl dormono profondamente nei loro lettini. La Mamma Tyl li copre un’ultima volta, si china su di essi, contempla un momento il loro sonno e chiama con la mano il Babbo Tyl, che caccia la testa dalla porta socchiusa. La Mamma Tyl si mette un dito sulle labbra per comandargli il silenzio, poi esce a destra in punta di piedi, dopo aver spenta la lampada. La scena resta oscura un istante, poi una luce che aumenta d’intensità a poco a poco, filtra dalle connessure delle imposte. La lampada sulla tavola si riaccende da sè. I due bambini sembrano svegliarsi e si levano a sedere sul letto.

Scarica gratis: L’uccello azzurro di Maurice Maeterlinck.