Dramma in tre atti dove l’autrice affronta il tema delle atrocità subite dalla popolazione belga ad opera dell’esercito tedesco durante il primo conflitto mondiale. Fu rappresentato per la prima volta a Milano dalla Compagnia Talli-Melato al Teatro Olympia nell’estate del 1915.

Dall’incipit del libro:

È sera.
Una sala d’entrata nella casa del Dottor Giorgio Brandes. Stile fiammingo.
A sinistra al primo piano tre scalini coperti di tappeto rosso conducono a un largo pianerottolo adorno di lampade elettriche e di piante.
In fondo a sinistra la porta d’ingresso. Nel centro un largo caminetto.
A destra verso il fondo una porta a due battenti con una tenda drappeggiata e rialzata.
Al primo piano a destra una finestra.
Luisa Brandes, una bella e giovine donna, siede in atteggiamento d’abbandono su una poltroncina. Con le mani intrecciate e tese davanti a sè essa guarda nel vuoto; un’espressione d’abbattimento e di tristezza è sul suo volto.
Nel fondo Mirella – una fanciulletta di quattordici anni, in corta veste chiara – s’affaccenda intorno a una tavola carica di fiori e di dolci.

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