Questo articolo è un redazionale promosso da Codiferro

Buone notizie per gli ambientalisti e per tutti coloro che quotidianamente lottano contro gli sprechi domestici. Dall’anno prossimo potremo non dover buttare più i nostri capi di intimo nella spazzatura ma utilizzarli come concime organico per le nostre piante.

La notizia arriva dall’azienda Woldford, noto brand di lingerie e abbigliamento donna. Presto calze e calzini potranno diventare nutrienti per le piante del nostro giardino. Si tratta di uno studio che il team Product Development interno all’azienda porta avanti da tre anni, ma che oggi finalmente l’azienda ha annunciato. Attraverso la voce del direttore Sviluppo Prodotto & Textile Sourcing Andreas Roehrich, sappiamo infatti che «il primo prototipo di collant e lingerie sicuri per i cicli biologici è pronto». Si tratta di prodotti altamente innovativi, creati con materiali innovativi e biologici. Per inserirli nella produzione tessile a pieno regime c’è tuttavia ancora un po’ di strada da fare, dato che bisogna ancora operare alcune modifiche dei macchinari e dei processi produttivi. A questo scopo, l’azienda sta tuttora lavorando in rete con altre quindici società austriache, ognuna delle quali produce componenti singole, che servono al comparto dei collant e della lingerie.

Collant ma soprattutto rifiuti organici per combattere gli sprechi. La creazione del prototipo della Woldford rappresenta un’ottima notizia per gli ambientalisti e per una società che negli ultimi anni sta facendo della lotta agli sprechi domestici un vero e proprio cavallo di battaglia. Non solo (o non ancora) collant ma soprattutto i rifiuti organici permettono oggi di combattere gli sprechi e di ottenere un riciclo organico al 100% mediante la produzione di compost. Negli ultimi anni, alcuni comuni italiani virtuosi hanno anche messo a disposizione dei propri cittadini delle compostiere pubbliche, conferendo anche un premio per il riciclaggio, tradotto in uno sconto sulla tassa per i rifiuti. Ma per chi non avesse a disposizione una compostiera pubblica, realizzare concime completamente green in casa è un’operazione molto semplice. Basta dotarsi di un bidone con il coperchio, di terriccio, di due reti con cui rivestire bordi e fondo del bidone (quest’ultimo forato) e di alcune palline di argilla espansa. Il terriccio va alternato a strati con rifiuti organici, tra cui andranno scelti di preferenza scarti di frutta, verdura e pose di caffè, e i lombrichi che si formeranno all’interno e che si nutriranno degli scarti vegetali faranno il resto. L’unica accortezza è di evitare croste di formaggi e scarti di origine animale, per evitare di attirare gli animali.

Come utilizzare il compost domestico. Ottenuto il compost domestico, questo può essere utilizzato come concime per ogni spazio verde. In particolare, negli ultimi anni, una tendenza green che si sta sviluppando, e che potrebbe essere un ottimo ambito di impiego per il compost ottenuto, è rappresentata dagli orti urbani. Gli orti in città non necessitano per forza di ampi spazi ma possono essere realizzati anche in piccole aree libere del cortile, oltre che in terrazzo o, come spiegato nel suo sito dall’esperto maestro giardiniere Tiziano Codiferro , esperto di cura e manutenzione di spazi verdi, addirittura allestiti sul proprio davanzale di casa. Se poi l’orto diventa cittadino, è lo spazio di un intero quartiere ad essere trasformato in orto e ad assumere una funzione sociale, oltre che di luogo di lotta agli sprechi: se l’orto è coltivato da tutti gli abitanti del quartiere, può diventare infatti un’ottima occasione di scambio e confronto generazionale ma anche un’opportunità di avere a disposizione cibi freschi a km zero, che permettono di avere uno stile di vita più sostenibile, che riduce le importazioni di questi alimenti dall’esterno.