(voce di SopraPensiero)
«Esiste un bellissimo racconto di Stefan Zweig intitolato “Mendel, il bibliofilo”, in cui il narratore, dopo la Prima Guerra Mondiale, entra in un Caffè e viene assalito dal ricordo di Mendel, un uomo cui si era rivolto molto tempo prima per avere un libro occorrente per la sua tesi di laurea. Mendel era un venditore ambulante di libri, che conosceva a memoria tutte le edizioni di tutti i volumi esistenti. il proprietario del Caffè permetteva a Mendel di sedere ad un tavolo ed esercitare il suo mestiere e gli concedeva anche il vitto. Venne la guerra e Mendel fu arrestato perché continuava ad inviare libri ad italiani, inglesi, russi, ai nemici. Mendel era giunto dalla lontana Russia non aveva alcuna licenza, e fu accusato di spionaggio. Il vecchio Mendel, semplicemente, non si era mai accorto che era scoppiata la guerra! Egli viveva di libri e solo i libri sopravvivono alla guerra».
Un tuffo nella letteratura di ogni genere e di ogni epoca, da Omero a Melville, da Don Chisciotte ad Anna Karenina, alla ricerca del dettaglio, dekl risvolto, del rivolo di senso che ogni opera lascia intravedere al lettore attento. Un saggio letterario dal taglio giornalistico, in cui si parla di quei tanti libri “inevitabili” (che spesso hanno contribuito alla formazione della società in cui viviamo anche quando non ne siamo consapevoli) e di quei tanti altri che faremmo bene a non evitare, perché… “non leggere è un peccato mortale!”.
Mario Amato è nato a Roma nel 1950, si è laureato in Lettere presso l’Università “La Sapienza” con una tesi su Kafka e l’ebraismo. Contribuisce alle riviste «Dismisura» e «Il piede e l’orma» con racconti, poesie e saggi di critica letteraria.
M. Amato, Libri inevitabili, ed. Cultura e dintorni, 2014, pp. 100, euro 10.