(voce di SopraPensiero)

Pubblicato Lettere giuliane di Matteo Giulio Bartoli.

L’irredentismo giuliano visto attraverso una disanima storico-linguistica sull’uso dei termini «Venezia Giulia» e «Litorale austro illirico» per ribadire l’italianità di Trieste e zone limitrofe in polemica con la propaganda di giornali di ispirazione filo-austriaca.

Dall’incipit del libro:

Queste Lettere avea mandate l’autore, nel luglio scorso, a un suo amico delle Pagine istriane, sebbene la forma vocativa mirasse agli avversari che diremo. Un compagno della Società giuliana degli studenti universitari (l’amico Alberto Priora, al quale dobbiamo molta riconoscenza) radunò «le fronde sparte» delle lettere colle varie note ed aggiunte spedite man mano dall’autore e ne curò la stampa, per nostra esortazione e con consenso della., in quest’opuscolo a parte, edito dagli studenti giuliani.
I quali dovean avere un interesse speciale all’argomento trattato in queste Lettere: il nome Venezia Giulia. Appunto così aveva ideato denominarsi la società rimasta poi Innominata: il Governo austriaco aveva proibito quel nome, come aveva proibito p. e. il gemino Venezia Tridentina ai nostri compagni trentini, quando fondarono quel modello di Rivista scientifica che s’acquetò al nome di Tridentum e gode ormai negli studi meritata fama anche fra gli stranieri. Ma lo stesso Governo riconobbe poi il diritto del nome Venezia Giulia al Bullettino che pubblichiamo per la stessa Società.
Or ecco, in questi giorni, una nuova recidiva! La luogotenenza del «Litorale a.-i.» proibì al Municipio di Trieste e ad altre rappresentanze e corporazioni giuliane, di partecipare all’Esposizione regionale di Udine, per la ragione o il pretesto che la Sezione a noi destinata si chiama, non già «Ã¶sterr.-illyr. Küstenland», ma Venezia Giulia, e perché non già «Ã¶sterr.-illyr. Küstenland», ma i nomi Venezia e Giulia son poco rispondenti alla precisione geografica e, sempre secondo quel divieto, contrari alla storia!!