Secondo Nabokov che, come è noto, di Dostoevskij fu detrattore piuttosto convinto, lo scrittore di L’Idiota e di Delitto e castigo ebbe come caratteristica principale e distintiva l’umorismo. Certo questo veniva detto per sottolineare quella che per Nabokov era la “piatta banalità letteraria” che caratterizzava l’opera di Dostoevskij, interrotta, appunto, da lampi pregevoli di umorismo. In realtà il Dostoevskij “umorista” è il meno conosciuto dal pubblico, e lungi dal condividere l’opinione di Nabokov, abbiamo però cercato di presentare in questo e-book il Dostoevskij “umorista” e satirico che ha avuto modo, soprattutto in molti suoi racconti brevi, di esprimere al meglio questa sua caratteristica.

La moglie di un altro (Una scena di strada) e Il marito geloso (Un’avventura fuori dell’ordinario), furono pubblicati nel 1848 sui numeri 1 e 11 degli “Otečestvennye zapiski” (“Annali patri”). Quando avvenne la pubblicazione nel primo volume delle Opere nel 1860, i due racconti vennero riuniti a formare un unico testo dal titolo La moglie di un altro e il marito sotto il letto (Un’avventura fuori dell’ordinario). Dostoevskij si diverte qui ad analizzare un aspetto dell’amore che non è certo quello che conosciamo attraverso i suoi grandi romanzi: Alesa Karamazov, il Principe Myškin, Sonja di Delitto e castigo sono interpreti di un amore universale, che migliora la persona e che, anche per questo, è scevro da manifestazioni di gelosia. Si vede chiaramente che per Dostoevskij la gelosia è il sentimento che rende l’amore contemporaneamente ridicolo e tragico. Se è ingiustificata avvelena la vita senza motivo a due o più persone, se è motivata è comunque troppo tardi… Ed è così per il protagonista di questo racconto che insegue le infedeltà della moglie la quale è infedele persino con gli amanti. Nella prima metà infatti il marito geloso confronta il proprio malessere con quello di un probabile amante della moglie, a sua volta aggirantesi nei pressi della casa dove sospettano possa essere la donna. Nella seconda parte si ritrova invece sotto a un letto dopo aver sbagliato però camera, e trova il nascondiglio già occupato…

In questo modo Dostoevskij riesce a dare corpo alla sua costante avversione per le convenzioni civili e sociali, rinunciando alla riflessione filosofica tipica dei grandi romanzi, attraverso l’irrisione che la comicità e l’aspetto paradossale della situazione mettono in rilievo e ricorrendo a una tecnica narrativa imperniata sul dialogo quasi da sembrare un copione teatrale. Questo tipo di esperienza narrativa sorge in Dostoevskij in seguito alla breve collaborazione con “Sankt-Peterburgskie Vedomosti” (“Gli annali di San Pietroburgo”); avrebbe dovuto trattare di temi di attualità di varia natura, recensioni sia a libri che a spettacoli etc. Questa collaborazione – riunita in italiano sotto il titolo di La cronaca di Pietroburgo – però non era la più congeniale per lo scrittore che riprese invece la narrativa prima con Polzunkov e subito dopo con questi due racconti.

Quella che presentiamo in questo e-book è la prima traduzione italiana, anonima, non certo particolarmente brillante ma fedele all’originale tuttavia inficiata dal fatto di aver voluto aggiungere una “terza parte” che è certamente un apocrifo, ancorché scopiazzata qua e là da altri brani dostoevskijani; esempio evidente la “conclusione” che riprende quasi alla lettera la riflessione sulla gelosia di Otello che possiamo ritrovare nella parte III libro settimo di I fratelli Karamazov.

Prevenendo le critiche sull’opportunità di pubblicare una traduzione di questo tipo, c’è da dire che, ai fini dello studio su come veniva letto Dostoevskij in Italia 90 anni fa, è comunque utile; si tratta in ogni caso della prima traduzione italiana di questo testo; fino al punto dove termina l’originale è comunque godibile e tale punto è segnalato con una nota che abbiamo, credo opportunamente, aggiunto. È appena il caso di aggiungere che il lettore contemporaneo può con maggior profitto cercare le traduzioni, ad esempio, di Serena Prina o di Nadia Cicognini.

Il testo è completato da un altro racconto, Il ladro onesto, nel quale Dostoevskij prende in esame il tema a lui caro della sincerità e dell’onestà. In questo caso la traduzione, ancorché datata, è fedele. Da segnalare la ancor oggi godibilissima trasposizione televisiva del 1965, con titolo Il marito geloso, con regia di Edmo Fenoglio e interpretata da Warner Bentivegna, Tino Carraro e Carla Gravina, disponibile sia su RaiPlay che su Youtube (https://www.youtube.com/watch?v=xwD-rDAFxYc).

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del primo racconto La moglie di un altro:

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del primo racconto La moglie di un altro:

— Permettetemi, signore, di chiedervi…
Il passante trasalì e, quantunque un po’ spaventato, osservò con attenzione la persona, avvolta in suntuosa pelliccia, che gli rivolgeva la parola così, a bruciapelo, verso le otto di sera, in mezzo alla strada.
Quel luogo e quell’ora, era risaputo!, davano a un qualunque pietroburghese accostato all’improvviso il diritto di spaventarsi.
Dunque, il passante trasalì e si spaventò.
— Perdonate se vi disturbo, – riprese il signore dalla lussuosa pelliccia – ma io… io… io non so… Certamente voi mi scuserete, perchè vedete in quale stato sono!
Il passante, un giovanotto che indossava un semplice pastrano, osservò soltanto allora che il signore in pelliccia era evidentemente in preda ad un estremo turbamento.
Pallido, stravolto, con la voce tremante, non pareva in pieno possesso di tutte le sue facoltà: gli mancava la parola, si capiva ch’egli doveva soffrire molto nell’esser costretto a rivolgere così una preghiera ad un individuo che forse apparteneva ad una classe inferiore alla sua.
D’altra parte, i suoi modi erano quanto si possa immaginare di sconveniente per un uomo che indossa una pelliccia così ricca e calda, un vestito così di moda, di colore verde scuro, costellato di così significative decorazioni.

Scarica gratis: La moglie di un altro di Fëdor Mihajlovič Dostoevskij.