Ultimo volume dei saggi critici, dedicati a scrittrici e scrittori a lui contemporanei, di Croce, interprete e artefice maggiore di quella scoperta, caratteristica del XIX secolo, dell’autonomia dell’arte. Ogni suo scritto fu teso a consolidare e argomentare senza alcuna indulgenza le conseguenze di questa scoperta.
Nella pagina dedicata all’opera (vedere link in basso) è disponibile la sinossi a cura di Paolo Alberti.
Dall’incipit del libro:
Formo questo gruppo di «letteratura garibaldina» per toglierne occasione a respingere ancora una volta una comune credenza: che vi siano personaggi, azioni ed avvenimenti che chiedono o aspettano o meritano di ottenere il loro cantore e poeta. Il vero è che il poeta, anche quando pare che canti eroi e casi storici, canta sempre qualcosa che oltrepassa e quelli e sé; e la riverenza, l’affetto, l’ammirazione, il fervore che possono riempirgli il cuore per certi uomini e per le loro gesta, non bastano a suscitare moto di poesia, la quale sorge soltanto (come disse Dante) «per sé stessa mossa». Caso tipico quello del Carducci di fronte al venerato, all’adorato Mazzini. «Tutte le volte ‒ il Carducci lasciò scritto ‒ che provai a far versi di proposito intorno a un nome grande o ammirato, vi riuscii sempre peggio di quello che soglia.» E sebbene egli poi si domandasse se di ciò la ragione fosse nella stessa schiacciante grandezza degli uomini grandi o nel fatto che nei tempi moderni è finita la poesia da vero, la ragione era unicamente quella che si è detta: che la poesia non si lascia addomesticare né condurre di qua e di là, dove si voglia e piaccia all’arbitrio nostro, ancorché questo si atteggi a dovere morale.
Scarica gratis: La letteratura della nuova Italia. Volume VI di Benedetto Croce.