Come evitare i capricci dei nostri piccoli all’ora di cena?

Portando la fantasia in tavola e presentando il cibo, anche quello notoriamente meno gradito, in maniera originale e stimolante. Ed ecco che gnomi, maghi, elfi, ragazzini vispi e curiosi diventeranno i commensali immaginari dei nostri figli intorno alla Favola imbandita.

Ascoltando le fantastiche storie dei personaggi, i bambini si divertiranno e impareranno l’importanza che ogni alimento ha per la loro crescita. A sintetizzare ogni favola in modo semplice e divertente sono presenti nel testo delle filastrocche con ritmo cadenzato e rime facili da memorizzare. E’ questo un ulteriore stimolo che permette ai bimbi di ricordare subito la storia raccontata e di esercitare la loro capacità di memorizzazione fin dalla più tenera età.

La favola imbandita, di Annarella A. MorejonAd esempio, dopo aver letto la storia di Melìa-fata farfalla, i bambini capiranno quanto sia utile mangiare la verdura per diventare sani e forti… ma se il piatto sarà presentato in modo da stimolare tutti i sensi, cosi come suggerito dalla filastrocca, per i piccoli mangiare l’insalata sarà un momento di gioia.

Insieme alla verdura e agli ortaggi, anche le uova, il pesce e la frutta appariranno in maniera diversa. Le avventure della piccola Diara, di Geida alla ricerca della Regina dei Mari, di Sofia e del suo buffo amico Guije permetteranno ai bimbi di viaggiare con l’immaginazione e allo stesso tempo conoscere i princìpi fondamentali di una dieta completa ed equilibrata.

Condire con gioia e fantasia i semplici momenti della quotidianità è il segreto di ogni mamma per viverli al meglio insieme ai propri bambini.

“La favola imbandita”
di Annarella Asuncion Morejon
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Un racconto in anteprima.


Anekel nel regno degli Gnomi

AvorioC’era una vota, al di là del fiume delle cinque stelle, un paese il cui nome era Avorio.

Per quasi tutto l’anno il paese era completamente coperto di neve. Le persone che vi abitavano avevano la pelle bianca come la noce di cocco e i capelli biondi come il tuorlo d’uovo. Le case erano bianche, con tetti e finestre blu.

Gli Avoriani avevano l’abitudine di bere molto latte. Il latte che gli Avoriani preferivano era quello affumicato. Tutti lo amavano, ma in modo particolare piaceva ai bambini. Per fare il latte affumicato, occorreva un bel camino con i ceppi di legna quasi spenti e ancora fumanti, così che il latte potesse riscaldarsi e al tempo stesso prendere l’odore e il sapore dell’affumicatura.

In Avorio gli abitanti bevevano il latte come fosse acqua: di mattina, all’ora della merenda, a pranzo. Lo bevevano al posto del tè e del caffè, all’ora di cena e prima di dormire. E anche quando si ammalavano, il dottore prescriveva loro di assumere soltanto latte.

Ad Avorio tutti i bambini avevano denti bianchi e perfetti, non si conosceva cosa fosse il mal di denti e non esisteva la professione del dentista.

gruNella capitale d’Avorio, chiamata Frizzo, viveva un bambino di nome Anekel, dal carattere molto vivace e giocherellone. Una notte, mentre dormiva, Anekel fu svegliato da uno gnomo che frugava nella sua stanza. Anekel all’inizio ebbe un po’ di paura, ma dopo si decise a domandargli chi fosse.

Sei uno gnomo?

– Si che lo sono, per tutti i dentini bianchi! – rispose lo gnomo.

E cosa cerchi nella mia stanza?

Cerco la tua gru, quella con cui giochi tutti i giorni. Me la presti?

Sì, ma a che ti serve?

A preparare un delizioso dolce di latte, enorme, per il compleanno del nostro re.

La paura iniziale svanì e Anekel, molto curioso ed eccitato, chiese allo gnomo dove viveva e chi era il loro re. Lo gnomo gli rispose che abitava nella foresta Bianca, che il loro re si chiamava Goel e che la gru che cercava gli sarebbe servita per trasportare i secchi di latte.

foresta biancaAnekel chiese allo gnomo di portarlo con lui. Lo gnomo all’inizio era riluttante, ma dietro le insistenze di Anekel alla fine acconsentì. Pronunziando una formula magica e schioccando le dita per tre volte, lo gnomo ridusse Anekel alla sua statura.

Anekel era stupefatto di quanto diverso gli apparisse il mondo visto da quell’ altezza. La sua stanza gli sembrava una piccola città, abitata da enormi giocattoli.

Lo gnomo con un fischio chiamò uno scarabeo dotato di sella e, dopo aver preso la gru giocattolo, Anekel e lo gnomo saltarono sullo strano destriero e partirono. Dopo tanto cavalcare, arrivarono alla Foresta Bianca. Qui Anekel vide un viavai di gnomi indaffaratissimi, tutti impegnati nella preparazione del dolce per la festa del re. Il latte veniva versato in un enorme calderone insieme ad un fiume di zucchero candido. Anekel, tutto contento, si mise ad aiutare gli gnomi senza fermarsi mai.

dolce di latteQuando il dolce fu finito, iniziò la festa.

Quanto divertimento e com’era buono il dolce di latte! Anekel non aveva mai mangiato qualcosa di così gustoso e delicato. Ballò e mangiò tutta la notte, finché si lasciò cadere a terra vinto dalla stanchezza e dal sonno.

Il giorno seguente si svegliò nel suo letto, di nuovo con le sue normali dimensioni. Stropicciandosi gli occhi, pensò che fosse stato tutto un sogno… Ma, mentre si alzava, vide sulla sua coperta una specie di scatolina piccola piccola con dei segni appena visibili. Prese la lente di ingrandimento e capì che quegli strani segni dicevano “Grazie”. All’interno della scatolina trovò una briciolina del meraviglioso dolce al latte. Anekel, allora, si sentì felice di non aver sognato e di aver vissuto veramente quella straordinaria avventura notturna.

Da quel giorno Anekel aspettava sempre che lo gnomo tornasse di nuovo e lo portasse con sé nella foresta Bianca.

Vellutina di latte

vellutina di latte

Cosa mangia il Re del bosco
nel suo regno assai fiabesco
di gnometti affaccendati
operosi e ognor fidati?
Mangia cosa deliziosa
dal profumo di una rosa.
La preparano con cura
tanti cuochi assai solerti
con brevetti di bravura
di cucina sono esperti!
Per far questa meraviglia
prima il latte fresco versa
con la stecca di vainiglia
nella pentola ben tersa
un po’ di bicarbonato
e lo zucchero velato.
Gira gira per due ore
con pazienza e con amore
sulla fiamma moderata
finché il dolce appar compiuto
e la crema si è addensata
come lucido velluto.
Pare una sinfonìa
questa vera leccornìa.
Versa il nettare in coppette
con biscotti oppur crespette
e agli amici in allegrìa
offri un tocco di magìa.