La danza è il libretto di una cantata drammatica a due voci di Pietro Metastasio. Fu eseguita per la prima volta nell’aprile del 1744 nell’allestimento di Giuseppe Bonno da una dama di corte e un nobile (“da una Dama, e da un Cavaliere”) alla Hofburg di Vienna.

L’autore considerava quest’opera solo un piccolo pezzo occasionale, come risulta da una lettera a Farinelli. Non ha una vera trama drammatica, ma consiste semplicemente in una breve conversazione in cui Metastasio elabora le differenze tra parole e sentimenti, come aveva fatto in diverse opere precedenti. Il termine di genere “cantata” è in qualche modo fuorviante qui. Fino al XVII secolo era ancora usato per qualsiasi tipo di musica vocale.

Note tratte da Wikipedia
https://de.wikipedia.org/wiki/La_danza_(Metastasio)

Dall’incipit del libro:

TIR
Ah Nice, ah già rosseggia
In occidente il sole. Ecco il momento
Che abbandonar mi dèi. Va, cara. Oh Dio!
Son secoli i miei pianti;
Le mie felicità son sempre istanti.
Va: della danza è l’ora;
Già siamo, o Nice, a sera,
Già la festiva schiera
Si lagnerà di te.
Se ogni altra è lungi ancora,
Nessun pastor ne chiede:
Se Nice non si vede,
Cerca ciascun dov è.
NICE
E sola andar degg’io
Senza il mio Tirsi?
TIR.
È necessario, o cara,
Questo crudel ritegno
Che asconde il nostro amor. Va. Già sospetta
Sarà la tua dimora.

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