Il testo analizza i mutamenti strutturali degli organismi economici partendo dall’esposizione delle idee classiche anche su versanti molto diversi, da Stuart Mill a Proudhon, e contemporanee all’autore, come Pantaleoni, e sottoponendo a rigorosa critica le illusioni più ottimistiche, allora molto diffuse, sugli effetti della libera concorrenza.
Molto interessante il suo metodo, definito organicistico, fondato sul mettere in rilievo analogie tra economia e biologia; facendo perno sull’analisi statica dei sistemi economici, teorizza procedure di analisi per individuare equilibri mobili e evoluzioni di forme storiche, finalizzate al tentativo di elaborare una teoria dei fenomeni dinamici.
Anche in questo caso il ricorso a metafore e analogie con altre scienze, la fisica per esempio, risulta innovativo e interessante, introducendo il concetto di «temperatura» economica ricondotta al concetto di «entropia economica elementare» nell’ambito della quale «le diseguaglianze di ricchezza possono sussistere con un’eguaglianza termoeconomica degli organismi.»
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
Fu scritto: «uno studio completo» sulla concorrenza può equivalere «ad una completa trattazione – condotta con particolarità di metodo – di tutta la scienza economica» (N. Garrone, La Scienza del Commercio, Vol. I; Milano, Vallardi, 1914; p. 491 – e cfr. Lib. III, Capo III: La concorrenza e il monopolio). Ardua è tuttavia l’impostazione d’una indagine siffatta: arduo è l’orientarsi nel dedalo delle dottrine e dei fatti, anche perché: «dans les écrits scientifiques, systematiques, dans les traités et les manuels, des développements d’ensemble sur le principe et le système de la libre concurrence font en général totalement défaut: on n’en traite d’ordinaire qu’ à propos de questions spéciales théoriques et pratiques, ce qui ne suffit pas» (Wagner, Le fond. de l’écon. pol., Paris, Giard et Brière, Tomo III, 1912; p. 214).
Più volte invero mi sono domandato che cosa il termine concorrenza volesse, non equivocamente, significare; – di quale natura fosse il presupposto di cui senza posa facciamo uso; – quali specifiche ipotesi di concorrenza siano state adottate dalle diverse scuole economiche; – quali siano i fatti che, con il sussidio di queste modalità ipotetiche, si possono e quali quelli che non si possono teorizzare. Da queste e da consimili perplessità del pensiero quest’opera è nata. Naturalmente, pure cercando di utilizzare quanto sin qui è stato fatto, non ho creduto di limitarmi alla parte di semplice espositore del pensiero altrui.
Ma ho altresì esposte le mie idee in proposito: e per questo ho cercato di armonizzare fra loro le varie rappresentazioni che dei fenomeni economici sono state date dagli economisti.
Scarica gratis: La concorrenza di Emanuele Sella.