Durante il primo conflitto mondiale, Dafne trova la guerra dei propri sentimenti combattuti tra quelli dovuti e sentiti per il marito, prigioniero degli austriaci, e quelli per il conte Dionys, prigioniero degli inglesi, da lei conosciuto da ragazza e ritrovato appunto durante le tragiche vicende belliche.

Si può dire che quello che dice Dionys sulla realtà profonda ma impalpabile che sempre si sviluppa e fermenta sotto le apparenze quotidiane, rappresenta forse il commento più puntuale all’opera tutta del Lawrence. Sotto le apparenze leggere dei salotti nobiliari si assiste alla lotta talvolta anche subdola e violenta di creature che cercano di soggiogarsi l’un l’altra. Ancora una volta l’eroticità dell’autore può apparire frenetica e tenebrosa, ma non mai viziosa. L’esaltazione amorosa può apparire entusiastica da una parte e tragica dall’altra, sempre oscillando tra l’accordo e il conflitto dei sessi, e sempre viene ricondotta ad emozioni elementari, essenziali. L’ottima traduzione di Carlo Linati è condotta sulla versione definitiva del 1923, col titolo The Ladybird, che risulta rivista e ampliata rispetto alla prima stesura del 1915 che aveva per titolo The Thimble (Il ditale), dono di Dionys a Dafne e che porta impresso lo stemma di famiglia, una coccinella.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Quante spade aveva confitte Lady Beveridge nel suo povero cuore! Eppure pareva ci fosse posto per altre ancora, dacchè ella aveva deciso che il suo cuore non dovesse mai rinchiudersi alla gentilezza e alla pietà. Tanto che se non era l’ardore di questa sua decisione ella stessa sarebbe morta d’angoscia negli anni 1916 o 1917, anni in cui i suoi fratelli erano stati uccisi in guerra e la morte pareva aver falciato largamente nella sua famiglia. Ma dimentichiamo.
Lady Beveridge amava l’umanità e, qualunque cosa accadesse, avrebbe continuato ad amarla. Anzi, in un certo senso, ell’avrebbe voluto amare anche i suoi nemici: non i nemici cattivi, gli uomini che commettono atrocità, ma coloro che erano suoi nemici non di proposito. Non voleva esser travolta dal furore dell’odio generale.
Qualcuno l’aveva definita l’anima d’Inghilterra. Non era detto male quantunque ella fosse d’origine mezzo irlandese ed appartenesse ad una vecchia, leale e aristocratica famiglia celebre per i suoi brillanti gentiluomini. Lady Beveridge aveva poi esercitato per anni ed anni tale influenza sopra il tono della politica inglese come poche altre persone al mondo. Legata in stretta amicizia coi grandi capi partito della Camera dei Lords e del Consiglio essa era paga di vedere gli uomini agire aspirando da lei come da una pura rosa di vita la fragranza della verità e dello schietto amore. Nè aveva alcuna esitazione o timore riguardo al suo spirito.

Scarica gratis: La coccinella di David Herbert Lawrence.