(voce di SopraPensiero)

«La camorra non esiste»: lo stesso ritornello che per decenni abbiamo subito a proposito della mafia siciliana si presenta di nuovo a proposito della camorra campana (più propriamente napoletana e casertana) a più riprese, sentito in TV o letto in un libro o sul giornale. È vero, la camorra ha una struttura enormemente frammentata e priva di vertice. Ma basta questo a dire che l’enorme rete di estorsioni, connivenze, investimenti, e violenze di ogni genere sia il risultato casuale di individui tanto scellerati quanto isolati? Sembra assurdo – fino al ridicolo – eppure c’è chi ancora oggi non si scandalizzi di sostenerlo. Chi abita da queste parti – cioè appunto fra Napoli e Caserta – sa bene di cosa stiamo parlando: eppure pare che i primi reticenti sull’argomento siano proprio gli stanziali, dai quali è difficile cavare di bocca una sola parola perfino sul vicino di casa […]
Gaetano Pascale, ex commissario di polizia in pensione dal nutrito curriculum internazionale, si domanda come in effetti sia possibile che che ancora oggi si nutrano dubbi sull’argomento e, soprattutto, si abbiano tante difficoltà a combatterlo, nonostante i molti successi dello Stato (in termini di arresti, processi, ecc.). Per sottolineare – in uno studio corposo e ricco di fonti e spunti d’approfondimento – che la camorra «vince ancora» perché ancora riesce a offrire a giovani e giovanissimi quello che ormai lo Stato ha rinunciato a offrire: la speranza in un futuro dotato di prospettiva (e magari di «carriera»), indipendenza economica e, soprattutto, riconoscimento: quelli che per la nostra società tardocapitalistica sono solo delle zavorre escluse dal gioco sociale, nelle mani della camorra diventano individui degni del rispetto degli altri (anche se poi non di rispetto si tratta, ma solo di paura). Quello che lo Stato non capisce – e che forse tutti noi comprendiamo ancora con difficoltà – è che chi non ha nulla non va tanto per il sottile. Non è per giustificare: è per capire. Sarebbe ora di incominciare a farlo.


G. Pascale, La camorra non esiste, ed. EIR, 2014, pp. 370, euro 18.

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Paolo Calabrò
Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Ho collaborato con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Sono redattore della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri» e membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e 5 libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.