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(voce di SopraPensiero)Con il tempo ho scoperto che l’elettorato non si divide solo fra chi vota destra o sinistra, fra chi vota sapendo che i propri rappresentanti sono delinquenti (incredibilmente un 20-25% di Italiani ha votato così) e chi spera che invece siano almeno onesti.
Ci sono anche quelli che sono “contro”. Pregiudizialmente, emotivamente, rabbiosamente “contro”. Non sanno mai argomentare bene le proprie tesi, quando sono persone colte si aggrappano a singole frasi (evidentemente irrilevanti di fronte a 20 anni di ladrocini e crimini), ma più che altro si aggrappano alla paura. Alla propria paura nei confronti del cambiamento.
Ma c’è bisogno di cambiare classe dirigente in Italia, o quello che abbiamo è più o meno il meglio che si può avere? Forse nel resto d’Europa sono nelle nostre stesse condizioni? Beh, decisamente no. Un cambiamento oltre a essere assolutamente necessario è possibile. In quasi tutti gli indicatori più importanti, il resto d’Europa sta meglio di noi. L’attuale classe politica (in particolare i principali partiti che hanno governato fino ad oggi, PD e PDL) ha portato l’Italia a essere tra i paesi più corrotti d’Europa. E la corruzione è un cancro che infetta tutto, e ha ricadute devastanti su ogni settore, dalla qualità delle cure mediche alla competenza dei nostri dirigenti. A causa di partiti inetti e corrotti abbiamo i tassi di disoccupazione più alti. La minore crescita. I minori investimenti in scuola e ricerca. E mille altri problemi grandi e piccoli, come l’età troppo elevata dei docenti universitari (stendiamo un velo sulle carriere universitarie in Italia). Numeri così disastrosi, però, contengono anche un elemento incoraggiante: chiunque altro in Europa ha saputo fare meglio dei nostri PD/PDL. Mandiamoli a casa e almeno potremo dire di avere tentato!
Mi rendo conto che sono discorsi poco popolari. A tutti noi è però chiaro che le tasse sono odiose; comprensibilmente, essendo tra i più tartassati al mondo. Eppure molti di noi non capiscono che paghiamo tante tasse (e così mal spese) proprio perché votiamo per chi negli ultimi 20 anni si è sparito poltrone, ha intascato tangenti, si è inventato finte urgenze (es. i treni merci da 300 Km/h da Torino a Lione tanto cari a PD e PDL…), tollera i paradisi fiscali, ecc.
Se siete uno “contro”, poco da fare. Inutile fare appello alla vostra razionalità e alla vostra capacità di giudizio (del resto, se siamo tra i paesi più corrotti al mondo è anche a causa di chi vota con la pancia e con la paura). Ma se votate guardando ai fatti, chiedetevi se chi può portarci fuori dai guai sono i delinquenti che hanno depredato il proprio Paese (come nessuna classe politica europea ha osato fare), o se è finalmente giunto il momento di provare qualcosa di diverso.
Alcuni miei amici “contro”, mi accusano di essere un grillino, immagino con qualche sottinteso spregiativo. Io mi limito a votare, ogni volta con la mente aperta, ogni volta per chi mi pare più onesto e con più possibilità di migliorare le cose. Trovo che portare la tifoseria e la fede partitica in politica sia un male. In passato ho votato Verdi, PD, IdV; ci ho creduto, non ha funzionato. E ho cambiato. Credo che bisogna sforzarsi di assumere sempre un atteggiamento distaccato e razionale.
Le imminenti elezioni europee sono importanti. Ho sentito in radio che oltre il 60% delle leggi che ci governano sono decise in Europa. E’ ormai un voto addirittura più importante di quello nazionale. Non votate per chi ha rubato e spartito poltrone per 20 anni. Il M5S ha molti difetti, ma ha introdotto importanti novità. Non solo un maggiore controllo democratico sui propri rappresentanti, ma anche il vincolo di 2 mandati. Una leva utilissima a scardinare la corruzione. Infatti solo chi resta decenni in politica riesce a costruire una rete di interessi così stretta e impenetrabile da mettere in piedi un sistema corrotto e corruttivo abbastanza forte.
Il M5S è la soluzione a tutti i mali? Evidentemente no, ma siamo in democrazia, e anche se i mezzi di informazione sono quasi tutti pregiudizialmente “contro” (del resto, quasi tutta la stampa vive di finanziamento politico diretto e indiretto) siamo comunque liberi di scegliere, e abbiamo il dovere etico di tentarle tutte.