(voce di SopraPensiero)

Pubblicato in prima edizione nel 1930, tre anni dopo la morte della moglie Emilia, e investito da grande successo di critica e pubblico, fino a conoscere 14 edizioni con l’autore ancora in vita, viene poi via via dimenticato nel dopoguerra e solo nell’ultimo decennio rispolverato con nuove edizioni critiche. Largamente autobiografico, la storia del grande amore di una ricca coppia borghese infranta dalla prematura e improvvisa morte di lei, consente ad Alberto di ritrovare la moglie oltre la morte.

La semplice fede di lei in contrasto con la determinazione e la cultura di lui, aumenta lo sgomento di Alberto di fronte alla morte e tuttavia stimola la sua ricerca. Nonostante la semplicità della vicenda narrata, dove sembra che non accada nulla ed è invece, se si riesce ad andare oltre la superficie, svolta al ritmo che l’autore sa dosare sapientemente fino alle pagine finali, il tratteggio dei personaggi è magistrale, non solo dei due protagonisti, ma anche dei numerosi comprimari sui quali spicca il memorabile Conte de Mastracchio.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Ci sono nelle grandi città, fuori delle piazze e delle vie principali, che a un dipresso s’assomigliano tutte, e dove si urta e mescola la gente piú diversa, gruppi di case, quasi borghi, tanto hanno popolo e carattere proprio; come i borghi, si raccolgono attorno ad una piazza o ad una chiesa. La vita, in essi, è intima e abbastanza cordiale, almeno per quanto consente l’indole dell’uomo, socievole piuttosto che affettuosa; gli abitanti d’un lato della strada conoscono quelli dell’altro, se non di nome, almeno d’abitudini, specialmente se sono buffe o pettegole; e un matrimonio, o un funerale, diventano avvenimento comune e pretesto a discorsi oziosi, che, dopo aver girato di casa in casa, svaniscono, vuote bolle di sapone, senza lasciar traccia. Quando la gente di questi borghi ritorna a sera dai negozi alla propria dimora, si illude di ritrovare un asilo di pace: qualche giardino tranquillo, inconsueto oramai nelle strade popolose, e là ancora verdeggiante, colora l’illusione. I portinai contano le ore della giornata dal passaggio dei servi o dei vecchi signori, che conducono a spasso il cane; e, nella notte, la campana della chiesa, rintoccando su tutti, rammenta per qualche minuto ai parrocchiani la caducità del tempo: dal quale unico ricordo, ognuno, secondo l’indole, deduce le conseguenze e le regole piú differenti, come può, o gli piace.

Scarica gratis: Ilia ed Alberto di Angelo Gatti.