Questa festa teatrale fu, sotto il titolo di Asilo d’Amore, scritta in Vienna, e rappresentata la prima volta in Linz, l’anno 1732 come abbiam detto a suo luogo. L’anno 1765 poi venne in gran parte cambiata dall’autore medesimo per adattarla, col nuovo tìtolo di Trionfo d’Amore, alla circostanza delle reali nozze di Giuseppe II e Maria Giuseppa di Baviera, re e regina de’ Romani: e fra le altre festive solennità fu da cantori e cantatrici, con musica del Gassmann, eseguita alla presenza degli augustissimi regnanti negli appartamenti dell’imperial soggiorno di Schönbrunn. Troppi essendo i cangiamenti fatti dall’autore in questo componimento, piuttosto che riportarli come varie lezioni abbiam creduto di ristamparlo per intiero.

Dall’incipit del libro:

VEN.
Figlio, mia forza e mia
Unica gloria, unico ben, che fai?
Fuggi, ah fuggi. Non sai
Che tutto a’ danni tuoi congiura il Cielo?
Che farai, se la schiera
Degl’irritati dèi
Ti scuopre, ti raggiunge, e innanzi a Giove
Prigionier ti conduce? Ognun si lagna
Di qualche oltraggio antico:
E ‘l tuo giudice istesso è tuo nemico.
Vanne, corri a celarti,
Salvati, Amor; prendi un amplesso, e parti.
Ma tu mi guardi, e ridi! In questa guisa
Schernisci il mio timore?
Ah quel riso crudel degno è d’Amore.
AMO.
E chi vuoi che ravvisi
In queste spoglie un dio? Deposte ho l’ali,
Non ho benda sul ciglio: in tal sembiante
Di Cipro un pescatore
Mi crederà ciascuno.
VEN.
Fosti, da che nascesti,
Sempre incauto così. Qualunque velo
Ti par che basti a trasformarti: e poi
Ogni giorno succede
Che ti credi nascosto, e ognun ti vede.
AMO.
E ben, fuggasi. Io voglio,
Bella madre, ubbidirti. Ove sicuro
Nascondermi potrò?

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