Il versatile e poliedrico abruzzese Marrama, che già scriveva d’arte e di teatro, braccio destro di Matilde Serao alla «Settimana», nei primi anni del ’900, scrisse pregevoli racconti fantastici che, per la maggior parte, nel 1907 furono raccolti in Il ritratto del morto. Il libretto ebbe l’onore della simpatica prefazione proprio di Matilde Serao. L’oblio è poi sceso su questa antologia e su Marrama stesso, al punto che sull’autore e sui suoi scritti – una volta riscoperto, nel 1987, da Domenico Cammarota che riesumò il racconto Il dottor Nero per l’antologia La notte dei vampiri – si sono generati equivoci talvolta sconcertanti.

Il libretto Una pagina di storia (che può essere letto in questa biblioteca Manuzio) viene spesso portato come prova delle presunte opinioni anarchiche e antimonarchiche dell’autore, mentre è evidente a chiunque lo legga che è indice invece di un pensiero diametralmente opposto. Nonostante questo, il riesumare in anni recenti da parte di due case editrici questa antica raccolta di racconti “horror” di un autore italiano, ci ha consentito di apprezzare in maniera più completa le doti di Marrama, ormai noto ai cultori del genere, essendo stato Il dottor Nero più volte ospitato, dopo la già citata prima volta, su più o meno note antologie “vampiriane” tra le quali ricordiamo La prima notte dei vampiri curata da Carlo Pagetti, dove Marrama si trova accanto ad autori come Poe, Stoker, Maupassant, unico italiano assieme a Capuana e Salgari, e Vampiriana, novelle italiane di vampiri a cura di Antonio Daniele. Il suddetto racconto, che apparve la prima volta sul n. 33 del 1904 di «La domenica del Corriere», testimonia dello stile scorrevole e sostanzialmente moderno che regge una narrazione dotata di ritmo e tensione e dove le modalità di manifestarsi del “vampiro” sono del tutto originali. Giuseppe Tardiola in Il vampiro nella letteratura italiana, lo accosta a Vernon Lee, Erkmann-Chatrian e Le Fanu, definendo il racconto “dark story di consumo”.

Ma oltre al genere vampiresco, Marrama dimostra di destreggiarsi abilmente con tutti i temi classici dell’horror e del fantastico: la bilocazione – nel formidabile Il Natale di Hans Boller che, insieme a Il dottor Nero si colloca un gradino al di sopra degli altri racconti della raccolta –, la follia, la maledizione di un assassinato, l’autosuggestione, l’intervento salvifico di un “redivivo”, fino al “soprannaturale razionalmente svelato” che chiude la raccolta con grande ironia. Questo traccia quasi una congiunzione con una scrittrice che certamente influenzò Marrama, Ann Radcliffe, che in queste tematiche era insuperabile e che era anche maestra nell’ambientazione “italiana” delle sue storie. Il ritratto del morto entra quindi a pieno titolo in una biblioteca del racconto horror e fantastico italiano accanto ad esempio a Il Vampiro di Capuana, i Racconti inverisimili di Picche di Verdinois, Vampiro innocente di Morando, Il vampiro della foresta di Salgari, per citare solo alcuni tra quelli scaricabili in questa stessa biblioteca Manuzio, e a Il Vampiro di Franco Mistrali che è forse il capostipite italiano di questo genere letterario e che anticipa addirittura i ben più famosi stranieri come Le Fanu e Stoker.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del primo racconto Il ritratto del morto:

— Il soprannaturale? – fece Guido Rambaldi, allontanando d’un colpo la tazza di birra che aveva dinnanzi e sulla quale aveva, fino a quel momento, chinato ogni tanto il pallido volto, in silenzio. – Il soprannaturale? E chi può parlarne con cognizione di causa? Chi può dire, sinceramente, se ci sia un limite fra quello che è e quello che pare? Chi ha ancora acquistato il diritto di distinguere la visione dalla realtà? –
Alberto Viscardi, il gobbetto scettico e maligno che gli sedeva di fronte, nella saletta del caffè Fortunio, scrollò le spalle sbilenche ed ebbe un sorriso di superiorità sprezzante. Anche noi altri, che eravamo intorno, e che passavamo quella malinconica serata di novembre a inghiottir birra e a sputar paradossi, alla bianca luce delle lampade elettriche moltiplicate dagli specchi tutt’in giro, avemmo un gesto di stupore.

Scarica gratis: Il ritratto del morto di Daniele Oberto Marrama.