In questo scritto René Guénon, studioso delle tradizioni religiose ed esoteriche orientali e occidentali, mira all’individuazione di colui che viene denominato il “Re del Mondo” nell’ambito di numerose concezioni mistiche e religiose.

Il suo metodo, ricco di suggestivi accostamenti fra oriente e occidente, si fonda su un’ampia conoscenza delle tradizioni di entrambi i “mondi” e fa frequente uso di parallelismi, etimologie e derivazioni storiche.

Il testo può essere apprezzato sia da chi ha un approccio “esoterico” e quindi ricerca soprattutto il segreto senso profondo delle tradizioni descritte, sia da chi, magari più scetticamente, preferisce attenersi ai legami storici e alle etimologie comuni dei termini e dei nomi dei personaggi citati.

Senza dubbio libri di tal genere sono destinati ad avere sostenitori ed oppositori più o meno accesi, ma ritengo che, indipendentemente dalla credibilità che si voglia riconoscere al testo, quest’ultimo debba meritare una lettura non superficiale.

Sinossi a cura di Roberto Rogai

Dall’incipit del saggio:

L’opera postuma di Saint-Yves d’Alveydre intitolata La Mission de l’Inde, che fu pubblicata nel 1910, contiene la descrizione di un centro iniziatico misterioso designato sotto il nome di Agarttha; molti tra i lettori di quel libro debbono aver supposto d’altronde che non si trattava che d’un racconto puramente immaginario, d’una specie di finzione senza alcun fondamento di realtà. Di fatti, se si vuol prender tutto alla lettera, si trovano in cotesto libro delle inverosimiglianze che potrebbero giustificare un tale apprezzamento, almeno per chi se ne sta alle apparenze esteriori; e senza dubbio Saint-Yves aveva avuto delle buone ragioni per non dare egli stesso alla luce quest’opera, scritta da molto tempo, e che non era in verità completamente approntata. Fino ad allora, d’altra parte, non era stata fatta, in Europa, menzione dell’Agarttha e del suo capo, il Brahmâtmâ, che da uno scrittore di molto scarsa serietà, Louis Jacolliot1, di cui è impossibile invocare l’autorità; per conto nostro, pensiamo che questi aveva realmente inteso parlare di queste cose durante il suo soggiorno nell’India, ma le ha rimaneggiate, come tutto il resto, alla sua maniera eminentemente fantasiosa. Ma, nel 1924, sopravvenne un fatto nuovo ed alquanto inatteso: il libro intitolato Bêtes, Hommes et Dieux, in cui Ferdinando Ossendowski racconta le peripezie del viaggio movimentato che fece nel 1920 e 1921 attraverso l’Asia centrale, racchiude, specialmente nella sua ultima parte, dei racconti quasi identici a quelli di Saint-Yves; ed il rumore che è stato fatto intorno a questo libro offre, crediamo, un’occasione favorevole per rompere finalmente il silenzio sopra questa questione dell’Agarttha.

Scarica gratis: Il Re del Mondo di René Guénon.