In questo saggio, pubblicato in Italia nel 1906 (in originale Die Bedeutung des Protestantismus für die Entstehung der modernen Welt, 1897) l’autore esamina le varie anime costituenti il protestantismo (luterani e calvinisti in primis), e come queste si possano rapportare con i principi costituenti il mondo moderno.

Troeltsch ritiene che nella sua origine il protestantismo (o meglio, il paleo-protestantismo) si fosse rivolto a fornire una risposta diversa alle stesse problematiche del cattolicismo; in questo senso considera quindi il protestantismo di Lutero essenzialmente una prosecuzione del mondo medievale e non ancora calato in un nuovo contesto culturale moderno. Distingue quindi il calvinismo dal luteranesimo, dove il primo propone una nuova etica basata sul concetto di predestinazione, più attenuata nel secondo, e che si espresse con una organizzazione molto meno conservatrice di quanto non facesse Lutero. Furono le nuove concezioni organizzative a cui aprì la strada il calvinismo a fare evolvere, indipendentemente dal paleo-protestantismo, quelle idee che rappresentano il mondo moderno, e in cui si è formato il neo-protestantismo, religione assolutamente moderna.

Troetschl, infine, considera separatamente (pur essendo infine tutte quante confluite nel mondo neo-protestante) correnti come la teologia umanistica, l’anabattismo e lo spiritualismo individualistico, che contenevano già i principi della modernità.

Con le parole dell’autore, il succo della sua analisi è questo:

«In questa ricerca abbiamo ogni volta ottenuto il duplice risultato che il protestantismo ha favorito, spesso in modo grandioso e decisivo, il sorgere del mondo moderno, ma che però in nessuno di questi campi ne è stato puramente e semplicemente il creatore. Esso non ha fatto altro – e del resto in maniera assai diversa nei diversi campi, e inoltre con forza e indirizzo diversi secondo le varie confessioni e gruppi – che assicurare maggior libertà all’evoluzione; s’è limitato dappertutto a promuovere tale evoluzione, a intensificarla, a colorirla, a cooperare a imprimerle la direzione, semprechè tuttavia non ha fatto valere e ravvivato contro di essa i motivi dell’antica vita medioevale.» (Cap. 5)

Sinossi a cura di Gabriella Dodero

Dall’incipit del libro:

Ogni scienza è vincolata alla condizionalità dello spirito pensante che la crea; e anche la storia, pur con tutto il suo sforzo d’esattezza, d’oggettività, di ricerca particolare, è legata a tali condizioni. Queste consistono nel fatto che noi dobbiamo sempre attenerci all’esperienza odierna della vita, la quale – anche se non ne abbiamo intiera coscienza – ci ondeggia continuamente davanti agli occhi, quando dalle analogie col presente cerchiamo d’intendere la causalità d’avvenimenti trascorsi. Ed anche più importante è la circostanza che noi di proposito o no mettiamo sempre il corso degli avvenimenti in rapporto col complesso di cose che agisce nel presente, e che dal passato desumiamo sempre conclusioni circa lo stato presente e circa l’avvenire. Gli argomenti che non si prestano a stabilire tali rapporti appartengono soltanto all’antiquario, e le ricerche che li lasciano completamente e sostanzialmente da parte sono soltanto lavoro da dilettanti o da fornitori di materiali.

Scarica gratis: Il protestantismo nella formazione del mondo moderno di Ernst Troeltsch.