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Un piccolo villaggio piemontese in cui il tempo è scandito dalle stagioni agricole, un mondo contadino quasi omogeneo per costumi e tenore di vita, per valori come il legame con la tradizione, il culto della famiglia, del lavoro, della prestanza fisica. Solo due personaggi si discostano da questa morale, Grinta, lo spietato usuraio che non lavora ed approfitta delle sventure dei contadini per arricchirsi, e Maso. Questo, diverso dai suoi coetanei perché povero, di corporatura esile, intelligente (qui tale dote, invece di essere apprezzata, suscita diffidenza), e perciò picchiato, deriso e soprannominato con disprezzo Lucertola dai compagni, matura precocemente un profondo rancore e un inestinguibile desiderio di vendetta.
Ha due soli amici, Cecchino, bello, aitante e amato da tutti, e Maria, la ragazza più corteggiata del paese, della quale si innamora perdutamente. Prima di emigrare in Francia per fare fortuna, le chiede di sposarlo se ritornerà, benestante, entro sei anni e riesce a convincerla non ad accettare il patto (lei lo considera solo un amico), ma almeno a lasciargli come talismano un suo anello: se lo appende subito al collo, vicino al cuore, e non se ne separerà fino all’ultima pagina del romanzo. Mentre lui è in Francia, ritorna però in paese dal servizio militare Cecchino, che viene soprannominato dalle ragazze il bel Bersagliere e…
«Maria vide sotto la testa di quel cappello una fisonomia franca, piena di coraggio, e di allegria, colle carni abbronzate e con due baffetti volti all’insù; notò essa l’avvenenza dei tratti e della persona, la spigliatezza delle mosse e del portamento che tanto contrastava colla sora grossolanità dei giovani villici suoi abituali adoratori.»
Trama prevedibile, a questo punto, fino a quando Maso non ritorna, allo scadere dei sei anni: tutti si erano dimenticati di lui, e l’anello che porta al collo da simbolo della speranza lo diviene della vendetta.
«Quando si riscosse un diabolico ghigno gli contraeva le labbra: Satana gli aveva soffiato uno scellerato disegno: aveva trovato la soluzione dell’iniquo quesito.»
Da questo momento in poi, Maso vivrà solo per la vendetta, costruendo una trama destinata a portare alla rovina tutti coloro che l’hanno offeso, primi fra tutti l’amico di un tempo e la donna amata.
Vicende e personaggi sono presentati dal narratore con un atteggiamento moralistico che emerge con tutta evidenza dal ritratto grottesco di Grinta: «colla sua faccia appuntata da faina»… «le sue mani sporche, macilente, ad unghie orlate di nero, agitate da un tremolìo continuo»,…. «con un sorriso che era degno della befana sulla sua bocca sdentata». Una bonaria condiscendenza viene invece riservata ai “buoni” della vicenda, dai quali il borghese romanziere si sente comunque lontano, come mostra il paternalistico distacco manifestato perfino nei confronti dell’innocente vittima, Maria:
«le impressioni d’una contadina, per quanto ella sia superiore per natura alle sue compagne, non possono essere eguali a quelle d’una signora di città.»
Sinossi a cura di Mariella Laurenti
Dall’incipit del libro:
Il sole d’una giornata d’autunno si nascondeva dietro la montagna. Lunghe strisce di nubi rossigne si stendevano all’orizzonte. L’aria frizzante stormiva tra le foglie ingiallite, e gli armenti che rientravano dalla pastura muggivan di lontano. Il campanile del villaggio suonava l’avemaria, e dal torrente ingrossato per le recenti pioggie si sollevava bianca e cacciata dal vento la nebbia ad invader la valle. La mestizia dell’autunno e la mestizia della sera si davan la mano a vestire d’una severa solennità quel paesaggio da idillio. Un giovane sedeva sopra un gran sasso posto al crocicchio di due sentieruoli che serpeggiavano capricciosamente in mezzo l’erba dei prati ai confini del villaggio verso la montagna; e l’aspetto, l’atteggio, l’immobilità stessa di quel giovane si accordavano meravigliosamente coll’ora e col luogo. Era una strana figura che un osservatore non avrebbe di certo confusa colla massa comune delle figure volgari. Aveva la faccia improntata dal marchio delle passioni d’un uomo, colla corporatura gracile d’un adolescente; ne’ suoi occhi grigi c’era una fiamma cui ora avreste detto benigna, ora invece fiera come una scintilla di fuoco infernale.
Scarica gratis: Il piacere della vendetta di Vittorio Bersezio.