La commedia si svolge intorno a un motivo assai ardito: l’ammirazione del popolo irlandese per i delinquenti in genere. Questo sentimento è assai popolare in Irlanda dove dall’insurrezione di Parnell alla rivolta dei Sinn Feiners ha sempre dominato il concetto che le ribellioni popolari dovessero trionfare ed imporsi mediante la sola forza fisica.

Il Synge però, nella sua commedia, esagerò questa tendenza fino al grottesco facendo assurgere ad altezza di fatto eroico la strage che Cristy dice d’aver compiuto col proprio padre, e creandogli attorno così un’atmosfera di passione e di gloria, la quale diventa tanto più ridicola quando si viene a sapere che il ragazzo non è riuscito a dare a quel suo degno padre che un piccolo colpo di vanga e poi fuggire pieno di spavento verso il nord.

Lasciamo al lettore il piacere di veder svilupparsi e concludersi un dramma siffatto nato da così eccezionali premesse. A noi basta constatare che questa singolare concomitanza di humour e di pathos, di elementi tragici e ridicoli, è ciò che forma appunto il principale incanto di questa commedia, unica nel suo genere, ricca di vita, di movimento e signoreggiata da una forte bellezza di espressione.

Synge, però, dovette scontare questo atto d’audacia d’aver rappresentato sotto una luce un po’ equivoca i suoi conterranei, e alla prima rappresentazione della commedia, ch’ebbe luogo a Dublino una sera del gennaio 1907, nazionalisti e cattolici attaccarono violentemente gli attori e li costrinsero a tacere sotto un tumulto d’urlate e di fischi. I dirigenti la compagnia continuarono intrepidi a rappresentare la commedia tanto che, dopo alcune sere, l’opinione pubblica si era mutata e «Playboy» potè intraprendere la sua carriera trionfale ed essere apprezzata come una delle più belle commedie inglesi di tutti i tempi.

Carlo Linati (dall’Introduzione a Il furfantello dell’ovest)

Dall’incipit del libro:

L’interno di una rozza e sudicia osteria irlandese. A destra un banco con una scansia dietro, sopra la quale stanno boccali e bottiglie. Presso al banco de’ barili vôti. Nel fondo, un po’ a sinistra ancora, una panca con spalliera e sopra quella un’altra scansia con degli altri boccali, e una tavola sotto la finestra. A sinistra un largo camino dove è accesa della torba: un piccolo uscio che mette nella stanza attigua. Pegeen, figura rustica ma leggiadra di contadina sui vent’anni, sta scrivendo alla tavola.

PEGEEN (a bassa voce, scrivendo)
Sei jarde di stoffa gialla per fare un vestito. Un paio di stivaletti con le stringhe, i tacchi un po’ altini e gli occhielli in rame. Un cappello che sia adatto per un giorno di nozze. Un pettine fine. Il tutto da spedirsi al Signor Michael James Flaherty insieme a tre barili di birra, col barroccio di Jimmy Farrell, la sera del prossimo mercato. Complimenti e saluti. Margherita Flaherty.

SHAWN KEOGH (giovinotto biondo e grasso entra nel momento ch’ella sta firmando il biglietto, e poichè la scorge sola, si guarda intorno con aria scimunita)
Dov’è lui?

PEGEEN (senza badargli)
A momenti tornerà. (Scrive l’indirizzo sulla busta) Al Signor Sheamus Mulroy, negoziante in vini e liquori, Castlebar.

SHAWN (inquieto)
Non l’ho visto per strada.

PEGEEN
E come volevi vederlo? (Bagna il francobollo e lo attacca alla busta) Già da mezz’ora fa notte buia.
SHAWN (volgendosi ancora verso la porta)
È un bel po’ che son là fuori, e non mi sapevo decidere se dovessi passar oltre o entrar a salutarti, Pegeen Mike. (Va al foco) Sentivo le vacche che fiatavano, che sospiravano nel silenzio della notte, ma non un passo d’anima viva sul tratto di qui sino al ponte.

Scarica gratis: Il furfantello dell’ovest di John M. Synge.