Pubblicato Il documento segreto di Edward Phillips Oppenheim.

Le peripezie per la ricerca di un documento che si intrecciano con le vicende di un giornalista, una spia, due agenti di cambio con grosse difficoltà economiche, un cadavere con molto denaro addosso e una cantante serba particolarmente interessata all’indipendenza del suo paese alla vigilia della prima guerra mondiale. Un altro intricato caso in un romanzo di Oppenheim come sempre denso di intrecci imprevedibili e affascinanti risvolti sentimentali.

Sinossi a cura di Catia Righi

Dall’incipit del libro:

La spia del Re, Bellamy, e Dorward, giornalista, stavano in piedi davanti alla finestra del loro studio che dominava la strada sottostante.
Lavoravano entrambi con la sensazione di una prossima catastrofe.
La folla assiepata che stava aspettando da alcune ore, scoppiò in un tumulto di voci improvvise.
— Lo Zar è in cammino verso la stazione – osservò Bellamy.
Dorward, americano fino al midollo e fervente democratico, spinse in fuori il labbro inferiore.
— Il prediletto del Signore – mormorò.
— L’Imperatore – dichiarò Bellamy – si dirige alla stazione dell’Ovest.
Il tumulto era spento. I due uomini ritornarono dalla finestra verso l’interno della stanza.
— Così è terminata questa conferenza di cui da un pezzo si parla – disse Bellamy, metà a se stesso, metà a Dorward. – È terminata, e l’Europa può meravigliarsene.
— Erano riuniti da poco più di un’ora – mormorò Dorward.
— Fin troppo. Se io e voi potessimo comprare i loro segreti […] Io darei cinquemila dollari per poter riuscire a dare ai lettori un centinaio di parole del loro colloquio.
— Per dire l’intera verità – rispose Bellamy – non vi potrebbe essere alcun prezzo adeguato. Ciascuno di noi due ha agito con ogni sforzo in differenti direzioni. Io ho scaglionato sette spie nel Palazzo. Sono state di altrettanta utilità quanto lo potrebbero essere dei conigli.
Dorward assentì mestamente.