Il breve racconto, edito nel 1882, fa parte dei libri della Marchesa Colombi dedicati all’infanzia. Nella premessa – si tratta proprio di una storia nella storia, come lei stessa intitola questa introduzione – la scrittrice narra brevemente la genesi del racconto. In occasione di un breve soggiorno di lavoro in campagna, luogo ideale per concentrare le idee ma forse non per trascorrere avvincenti avventure, la scrittrice e una sua amica, esplorando la ricca biblioteca della casa che le ospita, si imbattono in un libro americano dal titolo I bambini di Elena. Questa scoperta cambia le loro giornate; la lettura è piacevole e a tratti esilarante; la vicenda è esile ma a lieto fine; l’ambientazione esotica quel tanto da divenire interessante per le lettrici e i lettori italiani. Dunque, presi i contatti e gli accordi con l’editore, la scrittrice decide di pubblicare una riduzione del libro americano, di italianizzare i nomi dei protagonisti ma di mantenere lo svolgersi della vicenda in America.
Abbiamo contattato il Children’s Literature Center della Library of Congress. È stata fatta una ricerca specifica, per la quale ringraziamo moltissimo, per individuare quale potesse essere il libro originale americano a cui la Marchesa Colombi faceva riferimento. Ma la ricerca molto accurata non ha dato frutti. Abbiamo saputo che i numerosi cataloghi consultati non riportano tracce o collegamenti ad altro libro o fonte. Inoltre all’epoca in cui fu pubblicato I più cari bambini del mondo, il numero di libri per bambini americani era molto ridotto. Dunque, forse si tratta di un escamotage letterario della scrittrice italiana.
La trama, estremamente esile, narra dello zio di questi ‘bambini più cari del mondo’ tanto affettuoso quanto timido nel confessare il suo amore ad una bella fanciulla. La storia è semplicemente la scusa per raccontare in maniera spassosa tutte le marachelle messe quotidianamente in atto dai due fratellini, nella loro più profonda ingenuità e in totale buona fede. L’elemento tuttavia che spicca, singolare in tempi in cui le madri erano considerate e si consideravano le custodi assolute dei loro figli, è che i due ‘gioielli di bambini’ vengono affidati per quindici giorni allo zio ventottenne scapolo proprio dai loro genitori che andranno a passare quel periodo nella villa di una loro amica. Sta alle lettrici e ai lettori decidere se parteggiare per lo sprovveduto zio o per le simpatiche canaglie.
Si ringrazia l’Istituto di Istruzione Superiore G.B. Benedetti – N. Tommaseo di Venezia che ha curato la digitalizzazione del testo.
Sinossi a cura di Claudia Pantanetti, Libera Biblioteca PG Terzi APS
Dall’incipit del libro:
Il signor Enrico Burton era un giovane sui ventotto anni, che faceva il viaggiatore per una grande casa di commercio. Aveva ottenuto un congedo di quindici giorni, e stava pensando il miglior modo di passare quella breve vacanza, quando ricevette da sua sorella maritata la seguente lettera:
Paterson, 15 giugno 1875.
Caro fratello,
«So che ti piace molto leggere e studiare, e ti lagni che, villeggiando in luoghi molto frequentati, sei distratto da’ tuoi studi. Se tu volessi venire a passare le tue vacanze qui, ti troveresti perfettamente tranquillo. Tanto più tranquillo, che mio marito ed io dobbiamo andare appunto per quindici giorni alla villa d’una nostra amica, e non avresti altra compagnia che i miei gioielli di bambini.
Scarica gratis: I più cari bambini del mondo di Marchesa Colombi (alias Maria Antonietta Torriani Torelli-Viollier).