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(voce di SopraPensiero)«Mentre indossava camice e mascherina, Sebastiano non poté non pensare a una sera di oltre venticinque anni prima. L’ospedale era un altro, ma la circostanza la stessa: un genitore in fin di vita. A suo padre, poliziotto come lui, avevano sparato due colpi in faccia. E quella volta non c’era stato il lieto fine. E neanche una spiegazione. Tutt’ora aspettava di sapere perché fosse successo. in un certo momento della sua vita, aveva anche sentito di essersi avvicinato alla verità, poi questa gli era sfuggita di nuovo. Quando era successo, lui era un ragazzino. E quella tragedia gli aveva scippato gioventù e spensieratezza. Ora era un uomo fatto, che si confrontava con una circostanza della vita comune, se non addirittura naturale: la perdita di un genitore. Eppure, come aveva detto a Viola, non era pronto».
Quinta impresa per Sebastiano Rizzo, ispettore milanese qui alle prese con un’indagine che sembra complicarsi a mano a mano che la si districa. Lucia Tilde Ingrosso, che ha già pubblicato per marchi come Piemme e Feltrinelli, consegna una storia dove il giallo si contende la scena con i risvolti psicologici e le implicazioni emotive ed esistenziali dei personaggi. Sullo sfondo, il passato che si fatica a lasciarsi alle spalle e che, come una zavorra, tende a rallentare l’ingresso nel futuro (e, spesso, anche nel presente). Puoi chiudere gli occhi, o girarti dall’altra parte. Ma non c’è niente da fare: i fantasmi non muoiono mai.
L.T. Ingrosso, I fantasmi non muoiono mai, ed. Laurana, 2015.