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Uno dei nostri storici volontari, Claudio Paganelli, ha trovato in “La splendida – Venezia 1499-1509” di Alessandro Marzo Magno due passaggi dedicati ad Aldo Manuzio, attribuiti a Erasmo da Rotterdam.
Ci sembra doveroso e interessante citarli:
Erasmo da Rotterdam osserva che il progetto di Aldo è ancora più ambizioso di quello di re Tolomeo e della biblioteca di Alessandria, ovvero «costruire una biblioteca che non avesse altro confine che il mondo stesso».
Più avanti leggiamo:
Manuzio, infatti, aveva puntato sui classici greci come in precedenza nessun altro aveva osato fare; Erasmo gli scrive: «Chi restituisce la letteratura caduta in rovina – e questa è un’impresa più difficile che produrre letteratura stessa – innanzi tutto si accinge a qualcosa di sacro e immortale».