E poi

di
Filippo Mittino

fotografie di Lorenzo Mini

tempo di lettura: 5 minuti


Il silenzio mi avvolge.
Sono solo il rumore dei miei ricordi.
Vorrei farlo tacere, vorrei che tutto fosse luce, vorrei che tutto tornasse come prima.
Ma niente, non è possibile.
Sento bussare, non ci sono porte.
Allora è nella mia mente il suono, guardo meglio.
Eccole, tre parole si fanno avanti, spavalde: frattura, rammendo, orizzonte.

Colonie_Mini_foto2

Frattura

Il cerbiatto lo vedevamo sempre.
Forse perché gli alberi erano spogli o forse perché quella era casa sua.
Non so. Ma, per certo, non scappava mai.
E noi silenziosi stavamo a guardarlo.
C’erano volte che pensavamo fosse morto, altre finto.
Era comunque un compagno fedele e silenzioso, discreto.
Ma fu quel giorno, ti ricordi?
Quel giorno che, lì seduti in cerchio, noi cantavano e all’improvviso ci fu un forte boato.
Le strofe della canzone si mescolavano con calcinacci e sangue, la melodia urla.
Capitò tutto in un istante.
Il cerbiatto scappò, lo seguimmo e ci portò a rivedere il mare, ancora una volta.

Colonie_Mini_foto3Rammendo

C’è stato un tempo. Si c’è stato un tempo prima di questa frattura.
La notte, le tapparelle abbassate, la luce d’emergenza, la stanza vuota, abbandonata.
Rimanevo lì ore, avvolto nel silenzio.
Voi non sapevate, certo.
Dormivate nelle vostre brandine allineate, tutti ordinati.
E io no.
Io fissavo la bambina che insegnava al piccolo coniglio a pescare.
Ogni notte la stessa storia, le stesso tentativo.
Mi piaceva il suo sorriso, si, anche il pelo dell’animale mi piaceva.
Era un quadro perfetto perché non aveva mai conclusione.
Una danza felice e giocosa.
Un ago e un filo che ricucivano il mio cuore.

Colonie_Mini_foto4Orizzonte

E ora siamo qui sulla spiaggia.
Immobili. Occhi chiusi. Non serve nemmeno respirare.
Il sale sulla pelle, l’umido sui piedi.
Si perché, ogni tanto, un onda arriva fino a noi.
Il tempo, ormai, è infinito.
Non c’è più dolore.
È arrivata la bambina, lo sento. Cerca, smarrita, il suo amico coniglio.
Lei non lo sa, ma è nella pineta laggiù.
Lento e felice, insegue un nuovo orizzonte.

Fine.


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