Alcol… piacere di conoscerti (ed. Erickson, 2009) è una guida alla «promozione della salute», a cura dell’ARPAT-Centro studi trentino, oggi alla quinta edizione completamente riveduta e ampliata. In particolare, la guida è dedicata al controllo sanitario dei problemi alcolcorrelati.
Il libro si pone come ausilio per le famiglie che fanno ingresso nei programmi alcologici, ma anche per strumento per il lavoro quotidiano degli operatori del settore. Di immediata comprensibilità e di facile utilizzo, in quanto costituito interamente da schede a colori, ricche di immagini e vignette e del tutto privo di lunghe considerazioni testuali.
In questo senso il volume – ampiamente sperimentato, con grande successo, nel Trentino – può essere raccomandato a tutte le famiglie italiane coinvolte nei problemi relativi all’alcol; l’auspicio dei curatori è che esso possa entrare a far parte dei programmi di informazione e sensibilizzazione di Enti e Istituzioni, comprese le scuole elementari e medie.
Una guida che, in ultima analisi, pone un problema etico, in quanto la consapevolezza dei rischi dell’alcol non permette più di considerarlo «una merce qualsiasi». E che, dopotutto, sa indicare, con la voce della speranza, una via di salvezza: «non importa quanto in profondità tu ti trovi oggi dentro l’alcol. C’è sempre un gruppo che può aiutarti a uscirne».
Dalla questione etica prende le mosse anche l’imponente Manuale di alcologia sociale di Adelmo Di Salvatore (ed. Erickson, 2009), il cui asserto rivoluzionario è: «l’alcolismo non è più interpretabile come malattia tradizionalmente intesa, confinabile negli angusti recinti dell’approccio medico e psicologico, ma come disturbo multidimensionale espressione di uno stile di vita individuale e familiare radicato e consolidato nella cultura sanitaria e sociale di un territorio». Stando così le cose, se l’alcolismo è in buona parte un’abitudine, una via tracciata nella mentalità del luogo in cui si vive (più e prima che una scelta individuale), allora la società ha una precisa responsabilità etica e formativa verso i suoi membri.
Molto ben scritto, con un linguaggio reciso ma sempre pacato, rigoroso ma non complicato, il volume si rivolge ai medici e agli psichiatri, ma non di meno ad assistenti sociali, psicologi, infermieri, educatori, terapisti della riabilitazione e studenti. Di Salvatore è consapevole che la sua posizione potrà dispiacere a coloro che hanno interesse ad incentivare il consumo di alcol, sminuendone le conseguenze, tramite la mitologia del «bere moderato», del «bere responsabile» ecc. Ma non può tacere sul fatto che milioni di persone paghino l’alcol che bevono almeno due volte: in termini di costi economici (al bar) e in termini di costi sociali, personali, familiari. L’alcol pone una questione etica, oltre che tecnica (del come, cioè, aiutare le persone a venirne fuori). Il Manuale di alcologia sociale ed Alcol… piacere di conoscerti ci aiutano ad affrontarle entrambe.