Dall’introduzione dell’autore:
«Queste pagine sono la semplice trascrizione di un diario buttato giù, giorno per giorno, spesso ora per ora, sotto la dettatura degli eventi. Le pagine che andarono smarrite, o sono molte, non furono sostituite, perchè una ricostruzione a memoria mi sarebbe sembrata insincera ed anche irriverente. I molti nomi che vi ricorrono, o sono nomi di compagni d’arme caduti, e sono lasciati in omaggio alla loro memoria, o sono nomi di sopravvissuti, e restano a testimoniare davanti a me ed a chi legge che nei miei poveri e logori quaderni non fu trasfuso che un sentimento: la verità».
Il Diario di un fante è un testo in due volumi, che in questa e-book di Liber Liber riuniamo per una maggiore facilità di lettura. Nel primo volume, che contiene i primi cinque capitoli, sono descritte alcune delle battaglie dell’Isonzo e del relativo sacrificio dei fanti nella vita di trincea, negli assalti e nei rapporti dei soldati con i luoghi e gli abitanti dei paesi coinvolti nella guerra. Conoscendo molto bene i luoghi, l’autore ne descrive le distruzioni e le trasformazioni dovute alla guerra. L’ultima parte del volume è dedicata alla disfatta di Caporetto e al conseguente riposizionamento dell’esercito sulla linea del Piave. Il secondo volume (capitoli VI-X) riguarda in particolare la preparazione e lo svolgimento dell’offensiva che portò alla firma dell’armistizio con l’Austria.
Protagonisti sono i luoghi e in particolare il “fante”, il suo sacrificio, le sue debolezze, la sua combattività legata alla comprensione dei motivi della guerra. Continuo è il richiamo al riconoscimento che dovrà spettare ai soldati nel futuro dell’Italia uscita dalla guerra. Uno sguardo è sempre rivolto anche alle diverse componenti etniche del “nemico”, al loro comportamento in guerra e agli orrori compiuti sulle popolazioni civili. Al contrario, il soldato italiano è sempre il “buono” del racconto.
Nel suo diario si trova in qualche modo riflessa la vita e i sentimenti del popolo italiano in un momento così decisivo per la sua storia.
La conclusione:
«Morti del Carso! Nessuno al mondo più di voi ha sofferto prima di morire, ma nessuno è caduto per causa più grande, per vittoria più pura. Per voi, che qui teneste il monte e la dolina, pugnando e vegliando, crollò il vecchio impero mostruoso; per voi, sulle rovine del mondo crollato, sorge oggi un mondo novissimo. Che questo mondo, o morti, sia più giusto e più pio, perchè non per assicurare ai pochi esuberanza di gioie e ribadire le sofferenze ai moltissimi avete dato il sangue alle zolle… Non è vero? Tocca ai vivi rispondere. Morti del Carso, addio!»
Sinossi a cura di Gianluigi Trivia
Dall’incipit del libro:
29 maggio 1915.
Alla vecchia caserma di Sant’Ambrogio, a Milano, sono aperti gli arruolamenti. Sulla vasta piazza, folla di richiamati. Qui, la notte del 3 agosto del 1848, Garibaldi aveva raccolto la sua disperata compagnia di ventura per riprendere la guerra contro l’Austria, per volontà di popolo, contro volontà di re. Porta-bandiera, Giuseppe Mazzini, motto «Dio e Popolo». Che le due grandi ombre ci proteggano!
Giugno-luglio.
A Roma, al corso degli allievi ufficiali. Quale lieto soggiorno in questa fuggevole illusione di giovinezza! La mattina, manovra sulla spianata di Castro Pretorio, fra trilli di allodole e leggero respiro di brezza; la sera breve istruzione al «Parco dei daini» nella malinconia luminosa dei tramonti di Villa Borghese. Frattanto, sull’Isonzo si comincia a morire.
Scarica gratis: Diario di un fante di Luigi Gasparotto.