Il terzo libro tratta quasi esclusivamente la penetrazione dei gesuiti in alcune limitate aree dell’impero cinese, raccontando in modo dettagliato le azioni dei vari padri che si susseguono e che vengono inviati dall’Europa per estenderne la presenza.Si descrivono la difficoltà e i pericoli di tali lunghi viaggi fino allo sbarco a Macao, che ogni volta richiedono il sacrificio umano di una parte dei missionari. Non tutti sanno integrarsi e comprendere la cultura e i modi di vivere del popolo cinese, tanto che alcuni di essi vengono allontananti o spostati per non inficiare l’opera di evangelizzazione. La conversione comunque si limita a un numero molto limitato di persone, paragonato alla numerosità della popolazione, anche se si insiste quasi esclusivamente sulla conversione di alcuni mandarini di rango che possono svolgere un’opera di sostegno e di dimostrazione della bontà della religione cattolica rispetto alle religioni presenti.
In questo libro inizia anche una digressione sull’evangelizzazione della Cocincina e del Tonchino.
La descrizione tende a diventare sempre più agiografica con la narrazione dei martirii e dei miracoli di alcuni dei padri missionari.
Sinossi a cura di Gianluigi Trivia
Dall’incipit del libro:
Sottentrato il P. Nicolò Longobardi al carico dell’universal reggimento della Mission cinese, e tutto insieme al debito di riseder nella Corte a Pechìn come il P. Ricci; non potè accingersi a quel viaggio, che di poi penò quattro mesi a fornire, prima che entrato di pochi dì l’anno 1611.: sì perchè la smisurata distanza fra Pechìn e Sciaoceo gli prolungò a gran tempo l’avviso dell’impensata elezione; e sì ancora perciochè si attendeva in Quanceu, metropoli della Provincia di Cantòn, la consueta nave del traffico, e sopra essa due nuovi nostri Operai, a prendere i ministeri e le fatiche de’ Padri Manuel Diaz, chiamato dal Generale Aquaviva a governare il Collegio di Macao, e di due altri, costretti, per tisichezza che loro invecchiava addosso, a rimettersi colà medesimo, e darsi in cura a’ medici portoghesi: e di tal morbo altresì eran tocchi nelle Provincie più addentro due altri, che nondimeno, tenendosi al patimento, operavano con fervore da sano: effetto dell’intolerabil consumo della natura nel disagiatissimo vivere, e nel pertinace studio di quella lingua; per cui finalmente apprendere, ritoglievano al necessario riposo della notte le ore dovute a ristorarsi dalle fatiche del giorno.
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