]In questo articolo estratto dal giornale Il Giambattista Vico nel 1857, Carlo Troya, in particolare nella sua qualità di storico del medioevo, raccoglie quanto sull’argomento aveva già “sparsamente” scritto nella sua Storia d’Italia nel Medio-Evo e nel Codice diplomatico longobardo.

La sua è un ricerca sugli albori dell’architettura gotica, che fa risalire alle popolazioni della Dacia. I Daci erano la popolazione indoeuropea che occupava l’area a nord del basso corso del Danubio; vennero vinti nel 101 dall’Imperatore Traiano – le gesta di questa conquista sono splendidamente narrate sulla Colonna Traiana a Roma – e divennero una provincia romana con conseguenti influenze notevoli sulla cultura. In seguito, verso il finire dell’Impero romano d’Occidente, la Dacia venne invasa dai Goti, federazione di tribù germaniche.

Verso la fine del IV secolo i Goti si divisero dando vita al popolo dei Visigoti (il ramo occidentale), a quello degli Ostrogoti (il ramo orientale) e a quello dei Gepidi (il ramo settentrionale). Queste popolazioni, spinte verso occidente dall’avanzata degli Unni, intorno al 476 fondarono i regni romano-barbarici: il regno visigoto, nell’area corrispondente alle attuali Francia e Spagna, e il regno ostrogoto, in Italia e nell’area nord-ovest della Penisola balcanica.

Troya ravvisa nel culto degli eroi e dei sapienti tipica dei Goti e nell’importanza degli edifici costruiti per onorarli l’origine dell’architettura gotica. Certamente la conversione dei Goti al Cristianesimo non modificò le loro concezioni architettoniche. Come era questa architettura che i Visigoti portavano in Spagna e Francia? Troya dichiara di ignorarne i dettagli. Sa solo che un’architettura gotica, noi diremmo forse protogotica, è esistita. Essa non era di stile né greco né romano.

L’analisi del Troya si chiude con queste considerazioni: “La Chiesa di Roma ottenne in ogni età questa lode, che avesse amato benedire e santificare, non distruggere i Tempj del Paganesimo. Lo stesso ella fece intorno alle Chiese de’ Goti Ariani di Spagna e della Gallia Gotica, dopo la loro conversione al Cattolicismo nell’anno 587. Durante l’Arianesimo, ben dovettero i Visigoti usar l’ogiva in odio della Chiesa Cattolica e dell’arco rotondo, al quale si dia pur il nome di Sacerdotale o Ieratico. […] Roma intanto accettato avea e benedetto l’ogiva, senza curare il breve stuolo de’ Visigoti ostinati nell’eresia. E ben videro i Pontefici Romani de’ secoli seguenti, che l’ogiva era di gran sussidio all’elevazione Visigotica de’ Tempj la quale innalza gli animi delle fragili creature verso Dio.”

L’articolo è stato inserito, insieme con altri due sempre di Troya, nell’opera Argumente pentru rescrierea istoriei europene. Despre istoria şi arhitectura geto-gotică (Argomenti per riscrivere la storia europea. A proposito della storia e dell’architettura geto-gotica), edita dalla casa editrice Urano di Bucarest nel 2015.

Sinossi a cura di Claudia Pantanetti, Libera Biblioteca PG Terzi

Dall’incipit del libro:

Io prendo a ridurre in un corpo solo ed a compendiare le cose, che ho sparsamente scritte sull’Architettura Gotica, secondo le varie occorrenze ora della mia Storia d’Italia ed ora del mio Codice Diplomatico Longobardo. Fondamento primiero d’un tale studio è il fatto da me posto in chiarezza, che i Goti altri non furono se non i discendenti de’ Geti di Tracia, ricordati da Erodoto, ed indi tragittatisi di là dal Danubio nell’Europa Orientale, ove più tardi ebbero il nome anche di Daci. Ma nel presente lavoro non posso ritessere i racconti dell’infinite loro trasmigrazioni, durante il corso di nove secoli dall’età d’Erodoto, fino a quella in cui vennero in Italia gli Ostrogoti di Teodorico degli Amali, ed i Visigoti si condussero nelle Gallie Meridionali ed in Ispagna col Re loro Ataulfo. Dovrò dunque starmi contento ad alcuni fatti principalissimi, lasciando la cura di rammentare gli altri alla Tavola Cronologica, da me pubblicata fin dal 1842. Quivi s’additano e chiamansi ad esame l’autorità ed i Documenti delle mie narrazioni, onde poi diedi un Prospetto ne’ Fasti Getici o Gotici.

Scarica gratis: Della architettura gotica di Carlo Troya.