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I racconti di Canterbury (The Canterbury Tales) è una raccolta di 24 racconti scritti in medio inglese da Geoffrey Chaucer nel XIV secolo.
Due dei racconti sono scritti in prosa, i rimanenti in versi. Alcune storie sono contenute all’interno di una cornice narrativa, narrata da un gruppo di pellegrini durante un pellegrinaggio dal Southwark a Canterbury, per visitare la tomba di san Tommaso Becket nella Cattedrale di Canterbury.
Chaucer iniziò a scrivere l’opera intorno al 1386, con l’intenzione di far raccontare ad ogni pellegrino quattro storie differenti: due sulla via per Canterbury e le rimanenti altre due sulla via del ritorno.
La tradizione vuole che l’opera sia stata scritta nel cosiddetto periodo inglese dell’autore, intorno alla fine degli anni 1380: ciò di cui si è concordi è la datazione di gran parte delle novelle dopo il 1388; Chaucer termina poi la scrittura dell’opera nell’ultimo decennio del XIV secolo, lasciando l’opera incompiuta, a causa della morte che lo colpì nel 1400. I Racconti però non furono terminati solamente per questioni di tempo: l’autore infatti sembra che abbia visionato e rimaneggiato più volte l’opera, aggiungendo anche nuovi racconti in diverse occasioni.
Dal prologo si può ricavare il numero esatto, centoventi, delle storie che i pellegrini dovevano raccontare: è annunciato dall’oste Harry Bailly, spiegando che ognuno avrebbe dovuto raccontare quattro storie, due sulla via per Canterbury e le rimanenti due lungo la via del ritorno. Questa però non è necessariamente l’opinione di Chaucer stesso, il quale appare come l’unico personaggio a raccontare più di una storia: si può dedurre il numero delle novelle data la non conclusione dell’opera.
I personaggi, introdotti dal Prologo generale del libro, trenta pellegrini per l’appunto, raccontano storie molto importanti sul piano culturale. I temi delle storie sono vari e includono topoi letterari come l’amore cortese, avarizia e tradimento. I generi inoltre variano anch’essi e includono il genere del romanzo, il lai bretone, il sermone e la favola. Nonostante ci siano più cornici sovrapposte, non ci sono singole strutture poetiche nell’opera; Chaucer utilizza una varietà di schemi metrici, soprattutto per l’esiguo numero di racconti in prosa (solamente due). I racconti sono uniti da una cornice narrativa.
Sinossi tratta da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/I_racconti_di_Canterbury
Dall’incipit del libro:
Le cinque novelle che presento al lettore in questa prima veste italiana sono un semplice saggio di una traduzione di tutte le Novelle di Canterbury, che avrei in animo di fare, se la modesta opera mia non venisse giudicata del tutto inutile. Uno studio compiuto e minuzioso intorno alla vita e alle opere del Chaucer sarebbe qui fuori di luogo, perchè destinato ad illustrare troppo piccola parte della maggiore e più importante opera del poeta. Per questa volta, quindi, mi limiterò a dare qualche notizia delle Canterbury Tales in generale, fermandomi più particolarmente su ciascuna delle novelle tradotte in questo primo saggio.
Il Chaucer non compose e scrisse la geniale opera, alla quale maggiormente deve la sua fama di poeta grande ed arguto, tutta di seguito e di un sol getto, ma ne raccolse ed elaborò il vasto e vario materiale in molte riprese, e a lunghi intervalli di tempo. E da questo forse ebbe origine la mancanza, quasi assoluta, di una rigorosa e chiara unità nella economia generale di tutta l’opera, tanto che l’ordine stesso col quale si seguono le novelle è incerto, e varia secondo i codici. Quindi non si può con precisione determinare quando le Novelle di Canterbury siano comparse, per la prima volta, come un lavoro organico e artisticamente compiuto.
Scarica gratis: Dalle novelle di Canterbury di Geoffrey Chaucer.