(voce di SopraPensiero)
Fabio Di Giammarco pubblica un interessante articolo sul sito “culturadigitale” dal titolo “Dalle collezioni alle connessioni” che riflette sulla imminente trasformazione delle biblioteche pubbliche.
Una trasformazione non necessariamente felice, se non si interverrà con competenza. Anche perché la tendenza degli ultimi anni (dalla costante riduzione dei finanziamenti all’appalto anche dei servizi fondamentali, compresa la progettazione culturale), è piuttosto preoccupante.
L’incipit dell’articolo di Fabio Di Giammarco:
Le opere che le biblioteche mettono a disposizione – anche e soprattutto per il prestito – sono protette dal diritto d’autore, tuttavia le legislazioni vigenti hanno finora consentito il loro utilizzo in linea con la missione istituzionale delle biblioteche: fornire un accesso libero, gratuito, universale alle informazioni garantendone contemporaneamente anche la conservazione nel tempo. Ma, questo scenario sta ora drammaticamente cambiando. Causa la rivoluzione digitale, il supporto cartaceo è in ritirata, e più o meno velocemente si appresta a lasciare il passo a quello elettronico. Un avvicendamento per niente facile, e che ha tra le conseguenze più problematiche il dissolversi delle basi legali sulle quali le biblioteche hanno fino a questo momento costruito attività culturali e funzioni istituzionali.
Il continuo afflusso di ejournal, ebook ecc., ha, infatti, pian piano spinto le biblioteche verso una dimensione «altra», nella quale è in corso una metamorfosi dalle conseguenze ancora ignote, riassumibile: «nel passare dall’avere collezioni all’avere connessioni».
Per continuare la lettura:
http://www.culturadigitale.it/wp/prestito-digitale/154/dalle-collezioni-alle-connessioni/
Anche Pagina Tre si è occupato dell’argomento, con una proposta:
https://paginatre.it/per-un-digital-lending-open-source-scusate-il-titolo/