Il secondo Tomo contiene il Libro III (111 capitoli) e il Libro IV (92 capitoli).

Nel Libro III entra il tema della «gran tempesta» causata dalla presenza in Italia delle compagnie di ventura. Lunghe pagine sono dedicate alle relazioni tra i comuni della Toscana e la Chiesa, a molte dispute bellicose interne alle città toscane e tra città umbre. Sono ricordati la morte di papa Clemente VI (1352) ad Avignone e l’inizio del pontificato di Innocenzo VI. Tra gli eventi naturali Matteo Villani segnala un ‘segno mirabile’ («una massa grandissima di vapori infocata, la quale ardeva con sì gran fiamma, che tutto il cielo di sopra e la terra alluminava maravigliosamente»), folgori su Roma, terremoti in Toscana ed altre zone, una generale carestia in Italia, le mirabili nascite d’un fanciullo mostruoso e di leoni in Firenze.

Nel Libro IV compaiono frequenti critiche alle scelte politiche di chi governa Firenze. Vengono raccontate le gesta dei legati pontifici per tornare all’ubbidienza alla Chiesa le città ribelli di Romagna e Umbria. Proseguono le cronache della guerra tra Venezia e Genova. Al cap. 36 si riferisce della rottura della pace tra Francia e Inghilterra; in quello successivo di «come un gatto uccise un fanciullo in Firenze».

Al cap. 77 è riportato l’intervento dell’imperatore a sostegno del legato pontificio: egli inviò 500 soldati e non era «cosa da farne memoria – scrive Villani, ‒ ma consentesi al nostro trattato perché fu la prima e l’ultima che l’imperadore facesse in Italia in fatti d’arme». Seguono varie pagine dedicate alle relazioni dell’imperatore con i fiorentini e del suo successivo arrivo a Roma.

Sinossi a cura di Claudia Pantanetti, Libera Biblioteca PG Terzi APS

Dall’incipit del III Libro:

Rendendo spesso testimonianza delle mutevoli cose del mondo ogni stato umano, non è da pensare cosa maravigliosa quella che ha fatto maravigliare ne’ nostri dì ovunque la sua fama aggiunse. E domandando la debita materia di fare cominciamento al terzo libro, possiamo con ragione dire, che la corona dell’imperiale maestà e il suo regno, alla quale dipendea la monarchia dell’universo, era Roma coll’italiana provincia, delle provincie della quale ne’ nostri tempi la città di Firenze, Perugia e Siena, seguendo alcune orme di quella, per li tempi avversi dello sviato imperio, in segno della romana libertà, avendo veduto per li tempi passati l’incostanza degl’imperadori alamanni avere in Italia generate e accresciute tirannesche suggezioni di popoli, hanno mantenuto la franchigia e la libertà discesa in loro dall’antico popolo romano: e zelanti di non sostenere quella a tirannia, molte volte per diversi e lunghi tempi apparvono contradi all’imperiale suggezione, intanto che non si poteva in questi popoli sostenere senza sospetto, senza pericolo e senza infamia il raccontamento dell’imperiale nome.

Scarica gratis: Cronica. Tomo II di Matteo Villani.