Francesca da Rimini, Op. 32 è una fantasia per orchestra in Mi minore di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Il soggetto è tratto dall’episodio di Paolo e Francesca del Canto V dell’Inferno di Dante Alighieri.
Composta in meno di tre settimane dopo un viaggio a Bayreuth durante il quale Čajkovskij aveva ascoltato per la prima volta L’anello del Nibelungo di Wagner, la partitura fu terminata il 17 novembre 1876 e fu eseguita in prima assoluta a Mosca il 25 febbraio 1877 sotto la direzione di Nikolaj Rubinštejn.
La partitura, che reca la dedica all’allievo Sergej Ivanovič Taneev, fu edita da Jurgenson, a Mosca, nel 1878.
La fantasia è articolata in tre parti, secondo una struttura ABA’.
La sezione iniziale rappresenta “La bufera infernal che mai non resta” (Inferno, V, 31), ossia il vento che trascina con violenza, di qua e di là, le anime dannate dei lussuriosi.
La sezione centrale è il canto d’amore di Francesca, affidato dapprima al clarinetto solista e sviluppato poi, secondo un procedimento tipico di Čajkovskij, per accumulo di materiali sonori, fino ad esiti parossistici.
Il suono dei corni richiama infine i protagonisti alla realtà infernale: il tempo della confessione e del ricordo è finito, per gli amanti ricomincia l’eterno tormento.
Il suo carattere visionario e romantico decretò il successo del lavoro, attirandogli tra l’altro le simpatie del nazionalista Milij Alekseevič Balakirev che lo giudicò il capolavoro di Čajkovskij. Più tiepido diventò negli anni il giudizio dell’autore, alla continua ricerca della perfezione formale.
Note tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Francesca_da_Rimini_(Čajkovskij)
Scarica gratis: Francesca da Rimini, Op. 32 di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Yevgeny Mravinsky dirige l’Orchestra Filarmonica di Leningrado in una esecuzione del 1948.