Pubblicato Brandelli di Olindo Guerrini.
Dall’incipit del libro:
Ecco come andò la cosa.
Nell’inverno del 1868 io davo ad intendere alla mia famiglia di studiar legge; anzi per confermarla vie più nell’errore, alla fine di quell’anno mi laureai.
(Parentesi. Mi ricordo che ci chiusero nell’Aula Magna dell’Università.
Eravamo otto o dieci candidati, di quelli allegri come non se ne trovano più. Venne il professore di Diritto Canonico, munito di una borsa gigantesca che conteneva la bellezza di sessanta palle. Ognuno di noi immerse la mano nel venerando borsone ed estrasse una palla sola, il cui numero corrispondeva a quello di una tesi da svolgere in iscritto. Mi toccò una tesi laconica: Del Comune; una tesi che non conoscevo nemmeno di saluto. Il professore se ne andò e noi ordinammo la colazione. Ci parve che il vino, che era buono dovesse rischiararci le idee, e ne bevemmo […] si sa […] ne bevemmo […] con molto piacere. Mi ricordo anche, un po’ confusamente, di aver ballato con molta energia, insieme ai colleghi, intorno ad un mappamondo in mezzo all’aula, e di aver riscossi unanimi applausi per l’esecuzione brillante dell’esercizio ginnastico detto l’albero forcuto. Sul tardi ci decidemmo a lavorare, ed io comunicai i miei bollenti spiriti all’opera della mia sapienza giuridica.