(voce di SopraPensiero)

Blowin’ in the windLo sappiamo, ultimamente non si fa altro che parlare di lui, Bob Dylan. Ma il cantante americano che ha rivoluzionato persino l’immaginario comune in merito al Nobel per la Letteratura non smette di sorprenderci.

New York, 10 dicembre 2016, la casa d’aste Sotheby’s mette in vendita alcuni pezzi di straordinario valore per la storia della musica, l’evento è intitolato A Rock & Roll Anthology: From Folk to Fury. Ci sono, tra le altre cose, gli occhiali di Lennon, un manoscritto di Clapton, cimeli appartenuti ai Sex Pistols e ai Led Zeppelin e poi quel manoscritto, “il” manoscritto di Blowin’ in the wind, appartenente alla collezione di Eve McKenzie, con cui Dylan ha trascorso parte del 1961 e del 1962, anno a cui risale il testo di mano dell’autore.

Il valore stimato per l’autografo andava dai 300 ai 500mila dollari ed è stato battuto per 324mila e 500 dollari. Pare quindi che gli appassionati collezionisti non si siano accesi più di tanto nella gara per aggiudicarsi l’originale autografo di uno dei più celebri pezzi del bardo americano. La scelta di Sotheby’s di esporlo in un momento caldo come quello successivo all’assegnazione del Nobel a Dylan non ha, probabilmente, soddisfatto le attese.