(voce di SopraPensiero)

Pubblicato Anticipazioni di Herbert George Wells.

Uscito nel 1905 e accolto con entusiasmo (8 ristampe nel primo anno) Anticipazioni evidenzia il convincimento di Wells (derivato dal Comte) che nessuna opera di rifondazione societaria sia possibile senza procedere prima a un rinnovamento intellettuale dell’uomo.
Troviamo quindi i «New republicans» (la Repubblica di Platone è un evidente modello per Wells in questa fase) come araldi di quello statalismo elitario che sarà spesso prevalente e in cui si ritrova la concezione nietzschiana della tendenza superomistica. I «New Republicans» evolveranno nei «Samurai» di Una utopia Moderna di qualche anno successiva e nel quale il percorso utopico del Wells fa un ulteriore passo in avanti. Percorso non scevro da umorismo e ironia come si riscontra in qualche altro romanzo del periodo (Kips o The War in the air) ma che sempre tende a mettere in evidenza la «mediocrità» borghese, il suo immobilismo e la sua incapacità di incidere sulla realtà.

Sinossi a cura di Catia Righi e Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Noi ci proponiamo di presentare qui, in un ordine metodico, quanto lo può permettere la natura necessariamente diffusa dell’argomento, alcune induzioni che, nel loro insieme, offriranno un abbozzo ipotetico, ma il meno imaginario che sarà possibile, di come andranno le cose di questo mondo nel secolo XX.
Una delle condizioni essenziali per l’autore, in simile genere di lavoro, sarà di stare continuamente in guardia verso sè stesso. Finora, tali pronostici furono invariabilmente presentati ai lettori sotto la forma di romanzo, e gli scrittori ben di rado seppero resistere alla tentazione di seguire il loro estro satirico. Ma, di mano in mano che le induzioni speculative divengono più sincere, la forma narrativa diviene imbarazzante: ecco perché noi la lasciamo, per abbandonarci a una successione d’inchieste leali e di considerazioni veramente coordinate. Lo scopo nostro è di tentare uno schizzo dei tempi futuri, una esposizione preventiva, se vogliamo, del probabile sforzo dell’umanità di fronte alle necessità dell’avvenire.
Qui il lettore, e con lui i suoi eredi, sono considerati come gli «aventi diritto» all’Avvenire. Quanto ad assicurarli che troveranno in questo libro il bilancio anticipato delle loro credenze, o dei loro gusti, è ben altra cosa.
Per alcune ragioni, che si spiegheranno di per sè stesse, mi sembra utile cominciare con un saggio di previsioni sullo sviluppo e le probabili trasformazioni dei mezzi di locomozione terrestri durante i prossimi decenni.