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All’epoca della pubblicazione di questo opuscolo dal carattere divulgativo, l’omeopatia stava consolidando la sua azione e il proprio corpo dottrinario al quale aveva dato vita Hahnemann, morto ormai da oltre un ventennio.
E il suo successo, facilitato anche da un progresso stentato della cosiddetta “allopatia” che con incertezza e ostinazione fondava in maniera preponderante sui salassi la propria attività, fu in quegli anni certamente non trascurabile. Il bresciano dottor Poli, mettendo in contrapposizione e confronto i due assiomi: contraria contrariis curantur verso similia similibus curantur, organizza, se pur in poche pagine, le ragioni storiche del contrasto che in quel periodo prendevano forma e sostanza contrapponendo al consolidarsi delle visioni meccaniciste le risorgenti teorie vitalistiche, prendendo posizione decisamente in favore di queste ultime. Cita Paracelso come principale oppositore alla medicina convenzionale, dimenticando però stranamente Leonardo Fioravanti, che forse anche più di Paracelso aveva con la sua opera e attività scosso dalle fondamenta la “medicina ufficiale”.
Scrisse infatti il Fioravanti: “Ogni cosa cura il suo contrario, ma io con novo ordine voglio mostrare a curare e sanare gli umori caldi coi medicamenti caldi e i frigidi coi frigidi e tutte le qualità di infermità con il suo simile”. Sembra una formidabile anticipazione delle esperienze di Hanhemann. Ovviamente dagli anni sessanta del XIX secolo ad oggi la medicina ufficiale ha recuperato tantissima credibilità; tuttavia appare ancor oggi piuttosto debole nella polemica contro l’omeopatia, incentrandola sulle alte diluizioni che dichiara in contrasto con il numero di Avogadro.
Ma contemporaneamente la ricerca biologica è ormai solida nell’affermare che i sistemi viventi sono in grado di decodificare segnali elettromagnetici anche debolissimi, con sensibilità molto più grande dei più sofisticati sistemi di rilevamento. A titolo di esempio cito le ricerche della farmacologa Luu D-Vinh che fondandosi sulla spettroscopia Raman-Laser ha evidenziato l’influenza del principio attivo fino alla diluizione 30 CH cioè ben oltre il numero di Avogadro che viene oltrepassato alla diluizione 12 CH. Da condividere in pieno l’idea sempre valida di Poli che l’avanzamento della scienza sia fondato su esperienza e osservazione.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
Mi fu sprone a pubblicare questo libretto la speranza che possa riuscire di qualche utilità a quelle persone, che, senza essere addottrinate in Omeopatia, o furono testimoni oculari di molte guarigioni ottenute colla scienza novella di Hahnemann, o ne lessero a sufficienza per invogliarle alla pratica omeopatica, oppure indipendenti per nobile carattere, amino rendersi conto di questa nuova scienza che, tanto perseguitata, leva però sempre di sè tanto rumore. – Tutte le altre individualità, che hanno lo spirito contaminato dai pregiudizj o predominato dalle passioni di partito, cui l’allopatia cerca diffondere per incagliare e ritardare il trionfo definitivo dell’omeopatia, non ritrarranno, sventuratamente per loro, alcun prò nè da questa monografia, nè dalle opere dei migliori pratici omeopatici, pel semplice motivo che, se ignoranti, non si daranno la pena d’istruirsi, non apprezzandone l’importanza; se istruiti, non si cureranno di leggere e di esperimentare l’omeopatia, stimando il ciò fare un tempo perduto. Questi ultimi poi ad ogni occasione non mancheranno di farsi ciechi istrumenti di alcuni medici più al bujo di loro.
I lettori di queste mie pagine saranno dunque pochi; nè ciò è tal cosa che valga ad impedirmi dal pubblicarle, avendo per parte mia esposto in esse coscienziosamente principj attinti negli insegnamenti de’ migliori scrittori di omeopatia non solo, ma confermatimi dalla mia individuale esperienza medica.
Scarica gratis: Allopatia od omeopatia? Ossia Medicina antica o medicina nuova? di Giovanni Battista Poli.