Volentieri rilanciamo il seguente comunicato di AIDA, che denuncia un ennesimo tentativo di impoverire il patrimonio culturale libero:
Sulla proposta di estensione del copyright a 95 anni per le opere musicali
L’Unione Europea si propone ancora una volta di intervenire per restringere il diritto al libero utilizzo delle opere di ingegno. Il Commissario McCreevy intende proporre alla Commissione di approvare una direttiva che estende il diritto esclusivo sulle opere musicali dagli attuali 50 anni a 95 anni.
A nostro parere, la circolazione libera di informazioni, documenti e opere creative è in sé un bene e un’opportunità per produrre nuovi documenti. L’imposizione di un monopolio sull’utilizzo delle opere è giustificato solo dall’interesse a che gli autori possano vivere ed impegnarsi per produrre nuove opere.
Portare il termine del copyright a 95 anni crediamo che non possa incentivare nessuno a produrre più opere di quelle che già produce in base all’attuale durata di 50 anni.
Questa misura può servire solo alle «corporations» che detengono i diritti per poterne rivalutare il valore nei loro bilanci. Diritti acquisiti ormai mezzo secolo fa ritornerebbero a produrre molti utili. Come documentalisti, bibliotecari, archivisti pensiamo che ogni ostacolo irragionevole alla circolazione delle idee debba essere evitato e che la produttività intellettuale possa crescere maggiormente quanto più grande sarà il numero di opere e documenti di pubblico dominio.
Il Consiglio Direttivo di AIDA
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