Un nuovo, ulteriore, balzello si abbatte sugli utenti ADSL italiani. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni con Delibera n. 34/06/CONS, pubblicata il 22 febbraio 2006 e operativa in questi giorni, ha riconosciuto a Telecom Italia il diritto di applicare un canone aggiuntivo specifico per le linee ADSL che non sono non associate ad un contratto per il servizio telefonico con la stessa Telecom Italia.

Tale canone aggiuntivo (di 10,20 euro al mese, che a breve potrà ulteriormente aumentare, dato che Telecom Italia ha già fatto istanza per passare a 12,90 euro) colpisce tutti gli utenti (indipendentemente dal provider scelto) che hanno una linea “solo dati”.

Sono anni che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni agisce a “senso unico”, ovvero a esclusivo interesse della Telecom Italia. Ha concesso al principale operatore telefonico italiano, di fatto monopolista in diversi settori, di applicare tariffe assolutamente fuori mercato. Per svariati servizi paghiamo due, tre e fino a dieci volte di più che all’estero (vedere ad es. https://www.liberliber.it/iniziativespeciali/1999/telecom/).

Fa davvero rabbia vedere funzionari pubblici (che almeno in teoria dovrebbero rispondere a tutti i cittadini) preoccuparsi unicamente degli interessi dei soliti noti. “Authority” che invece di tutelare gli utenti e un mercato sano e competitivo, contribuiscono a tenere in piedi aziende o gruppi inefficienti, indebitati fino al collo che sopravvivono solo in virtù di rendite e posizioni dominanti. Come se tutti noi non subissimo già alcune delle tariffe più alte del mondo.

A quando un ricambio che ci liberi dai “furbetti” e ci restituisca “Authority” realmente autorevoli?