Questo opuscolo, pubblicato nel maggio del 1915, subito dopo l’entrata in guerra dell’Italia, raccoglie le corrispondenze che Modigliani mandò alla “Illustrazione Italiana” da Londra.
Dichiaratamente simpatizzante per il popolo inglese, e sostenitore dell’intervento italiano a fianco dell’Intesa, l’autore viene colpito dalla differenza tra Londra e Parigi, che aveva visitato da poco, dove la guerra era molto più presente nella vita quotidiana a causa della vicinanza della linea del fronte. Per i londinesi – in contrasto con quanto avverrà drammaticamente durante la seconda guerra mondiale – il pericolo è tutto sommato teorico e limitato a possibili bombardamenti da parte dei dirigibili Zeppelin.
Modigliani descrive la vita a Londra durante la guerra come una vita piena di tensioni. La guerra è un argomento che è sempre presente nelle conversazioni, e la città è piena di soldati che si preparano a partire per il fronte. Tuttavia, nota anche che la vita a Londra continua, e che la città è ancora un luogo vivace e pieno di attività.
Modigliani si interessa molto alla società britannica. Viene colpito dalla gentilezza e dalla cordialità degli inglesi, e dalla loro capacità di affrontare la guerra con coraggio e resilienza.
Interessante, e poco noto da noi, il discorso del primo ministro inglese, Lloyd George, del settembre 1914, inserito in appendice, che rivendica le ragioni e gli obiettivi dell’intervento inglese.
Sinossi a cura di Claudio Paganelli
Dall’incipit del libro:
Londra, febbraio 1915.
A Folkestone.
Vi si rivela la guerra, prima ancora di toccare il suolo inglese, sul piroscafo che vi ha condotti da Boulogne, da Dieppe o da Flessinga all’approdo di Folkestone, dove oramai fanno capo tutte le linee rapide di comunicazione per passeggieri da Parigi e dall’Olanda. Non alle passerelle, per la discesa sulle banchine, vi chiama la voce dei marinai, ma sotto il ponte nel salone di prima classe. Esame di passaporti e visita medica. Rigorosissimo il primo e controllato con le note di un registro in cui sono forse elencati i nomi sospetti: breve e assai superficiale la seconda. Se avete la fortuna di possedere una faccia tranquillante si limitano a guardarvi gli occhi, ad esaminarvi, alla luce di una lanterna cieca, la gola, e con un All right vi licenziano subito con bel garbo. La polizia e la scienza vi dichiarano puro; non avete ormai più se non da riempire un modulo con le vostre generalità: nome, domicilio in Inghilterra, età, sesso (sicuro, anche il sesso), e potete scendere a terra. A terra nel treno pronto sulla banchina un’altra novità vi aspetta: tutte le tendine dei compartimenti abbassate “per ordine del Governo”; non per nulla si attende di sera in sera la visita degli Zeppelin che dalle luci dei treni in corsa potrebbero esser portati a riconoscere le linee, a orientarsi, a danneggiare impianti e stazioni delle ferrovie litoranee. E mentre cade la notte il treno, tutto nero, si avvia verso la capitale nella oscurità, tratto tratto solcata dai fasci mobili, rapidissimi, di polverio fosforescente, dei riflettori che dai posti di osservazione costieri scrutano e frugano il cielo e il mare verso sud e verso est.
Scarica gratis: A Londra durante la guerra di Ettore Modigliani.