(voce di SopraPensiero)

«[Questo è] un racconto che, come tutti i racconti che si rispettino, si preoccupa e lascia testimonianze soltanto dei propri nodi e non del proprio tedioso svolgimento: il ritiro del nostro uomo dal lavoro, il primo omicidio di un ragazzo, la fuga di due giovani che si rifugiano in un’altra patria, lo scoppio di una guerra, la morte di una bambina inerme, la repressione di uno sciopero, la trasformazione di un paese in città, un errore fortunato, la ribellione di un gruppo di credenti, il fuoco che divora due cani, l’inaugurazione di una grande diga, il risveglio dopo un sogno amaro, le condoglianze di una levatrice e di sua nipote, la convinzione di una fedele, una pallottola conficcata in petto, la conversione di un’anima empia, la rabbia nei confronti di un uomo inseguito per tanti anni, il mutismo intenzionale e reiterato di un ragazzo, il concepimento di una creatura».

Dalle ambizioni epiche del grande romanzo sudamericano, ma dall’acribia narrativa di Thomas Bernhard, Cielo arido, ultimo romanzo di Emiliano Monge, scrittore messicano 36enne, racconta la vicenda noir del protagonista tramite una serie di istantanee, scandita nella narrazione dal ritmo dei suoi stessi desideri, ripensamenti, intenzioni. Edito da La nuova frontiera con il sostegno del programma di Aiuto alla traduzione di Opere Messicane verso Lingue Straniere (ProTrad), nella traduzione di Natalia Cancellieri.

Emiliano Monge è nato a Città del Messico nel 1978. Ha studiato Scienze Politiche all’Universidad Nacional Autónoma del Messico dove ha tenuto anche dei corsi. Ha collaborato con giornali e riviste letterarie. Attualmente vive a Barcellona e si dedica a tempo pieno alla scrittura. Morire di memoria è il suo primo romanzo. Nel 2008 è stato finalista del premio Antonin Artaud con il volume di racconti Arrastrar esa sombra.


E. Monge, Cielo arido, ed. La nuova frontiera, 2013, pp. 220, euro 19.

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Paolo Calabrò
Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Ho collaborato con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Sono redattore della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri» e membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e 5 libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.