(voce di Luca Grandelis)

Polemos, mythos, xenos, thauma: sotto la quadruplice insegna di queste parole dai tanti sfaccettati significati compare il volume La passione del pensare. In dialogo con Umberto Curi, curato da Bruna Giacomini, Fabio Grigenti e Laura Sanò in occasione dei 70 anni che Umberto Curi – pensatore dal grande spessore teoretico, il cui apporto si esprime soprattutto sul versante della filosofia delle origini e dell’interculturalità – ha compiuto lo scorso settembre. Quattro nozioni nei cui alvei si raccolgono i contributi dei tanti autori coinvolti, da Massimo Cacciari a Giacomo Marramao, da Salvatore Natoli a Carlo Sini, da Remo Bodei a Giangiorgio Pasqualotto, per non citarne che alcuni.
Il libro si presenta dunque con una struttura quadripartita che facilita il cammino del lettore lungo l’itinerario del filosofo (e che distingue questo volume dai tanti stampati in occasioni simili, nei quali la ricorrenza prende il sopravvento sul contenuto, che appare spesso mal abbinato o perfino ai limiti del casuale).
Tra i tanti contributi spiccano, in primo luogo, quelli dei curatori. Ovvero, l’articolo di Grigenti dal titolo «Tra mito e mitologia. La forza genealogica del racconto», incentrato sulla nozione di mito (e sul rapporto con il logos) nella Grecia platonica; poi i due saggi introduttivi, di Sanò («Liberare dal buio», teso a dar conto della riflessione di Curi sul suo primo periodo d’attività) e di Giacomini («Tremendum e Fascinans: lo straniero», relativo invece alla speculazione più recente del professore).
Per motivi diversi si distinguono inoltre i saggi di Marcello Ghilardi, giovanissimo dottore di ricerca dell’Università di Padova, che ha già al suo attivo un cospicuo numero di pubblicazioni in volume e di Carlo Sini, brillante filosofo e docente emerito dell’Università di Milano. Ghilardi, fedele all’indirizzo della sezione in cui si colloca («Polemos»), esordisce chiedendosi: «è mai possibile una filosofia che non sia originariamente ed essenzialmente polemica?». Evidenziando che la natura del logos filosofico non va chiarita soltanto nel suo rapporto con il mythos (è qui quasi superfluo sottolineare che Ghilardi conduce la sua riflessione in dialogo, oltre che con Heidegger, Derrida, Hegel e la tradizione classica cinese… con Umberto Curi, soprattutto quello di Polemos. Filosofia come guerra, ed. Bollati Boringhieri, 2000).
Sini si rivolge al problema del mito con uno scritto di intensa originalità che parte da una constatazione di capitale importanza: «originariamente la parola mythos non si distingueva da logos. Non troviamo mai un uso greco antico della parola «mito» che sia assimilabile all’uso nostro». Così, anticamente, il significato non è disgiunto dal racconto; né la verità dalla parola. Ecco che il mondo prende la forma del mondo-dell’uomo: ciò che si attribuisce di solito (giustamente) al Kant della critica e si ascrive oggi alla filosofia analitica di stampo «antirealista» (Goodman), ma che affonda le radici nelle albe più remote della grecità e nella consapevolezza ancor più antica che l’univocità della parola (e l’oggettività dei concetti) non sono di questo mondo («Una parola mi hai detto, due ne ho udite», recita il Salmo).
Stonato da questo punto di vista – all’interno di una riflessione corale peraltro compatta ancorché eterogenea – lo scritto brevissimo di Maurizio Ferraris dal titolo «Anima e iPad», che ricopia il titolo di un suo libro precedente e ne riprende stancamente i contenuti. Tanto distante dalla sensibilità di Curi da risultare fuori luogo.
Il volume è chiuso dall’intervista di Lucrezia Ercoli al filosofo, dal titolo «L’incompletezza dell’amore. Arte e seduzione nella ricerca di Umberto Curi», a cavallo tra estetica, filosofia ed eros, e dalla Bibliografia delle opere di Umberto Curi redatta da Silvia Capodivacca. Per la ricchezza e la varietà dei contenuti, questa lettura è consigliata non solo a coloro che siano interessati agli autori o alle tematiche, ma anche agli studenti in cerca di ispirazione per la tesi o per coloro che, appena laureati, desiderino orientamento per proseguire la ricerca. Stampato con il contributo finanziario del Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Padova – Fondi PRIN-MIUR 2008.


Bruna Giacomini, Fabio Grigenti, Laura Sanò (a cura di), La passione del pensare. In dialogo con Umberto Curi, ed. Mimesis, 2011, pp. 600, euro 46.

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Paolo Calabrò
Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Ho collaborato con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Sono redattore della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri» e membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e 5 libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.